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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

Dio è amore e felicità

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  25 Aprile 1976. Figli miei, redenti dal mio sangue, sia pace a voi! Sono qui in mezzo a voi e, se non permetto ai vostri occhi di vedermi, è solo perché desidero avvalorare la vostra fede e crescerla sempre più. Desidero ripetere a voi ciò che dissi a Tommaso apostolo: "Beati coloro che credono senza vedere". Sapeste, figli, il valore della fede! È la fede che ottiene i miracoli, è essa che vi aiuta a vivere la vostra vita umana e che vi rende degni di entrare nella gloria eterna. Voi avete fede, quella stessa che portò migliaia e migliaia di cristiani a sacrificare la loro vita per testimoniarla. Ma in che cosa voi dovete credere per piacere a Dio, per piacere a me? Dovete essere convinti della vostra estrema miseria e credere nell'infinita mia bontà e misericordia. Chi conosce se stesso può esser medico di se stesso o può sottoporsi a colui che sa guarire i propri mali. Io desidero che vi rendiate sempre più consapevoli dei vostri limiti, della vostra deb...

Portatemi le anime

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  8 Aprile 1976. Figli diletti, sia pace e grazia a voi! Sono Gesù di Nazareth. Sono qui per farvi conoscere l'ambascia del mio cuore umano, nell'avvicinarsi della grande immolazione. I mali previsti sono sempre peggiori che quelli subiti, tanto più che come Dio e Uomo non mi era nascosto nulla: sapevo per filo e per segno tutto ciò a cui sarei stato sottoposto; sapevo anche l'inutilità del mio dolore per molte anime; sapevo quanto avrei fatto soffrire la Madre mia, che amavo di tenerissimo amore. Eppure l'amore per le anime mi faceva ardentemente desiderare la croce e la morte come mezzo di salvezza. Le parabole del buon pastore e del samaritano venivano in quei giorni come a ripercuotersi nella mia mente e nel mio cuore e mi facevano ardentemente desiderare di sottoporre le mie spalle a quel patibolo che mi avrebbe ridotto come un cencio, pur di salvare le pecorelle smarrite e di porre sulla mia cavalcatura il ferito abbandonato sulla strada o di attendere e ...

Mi sono caricato dei peccati di tutta l'umanità

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  5 aprile 1973. Figli diletti e cari, sia pace a voi! Sono Gesù misericordioso, che voi amate ed onorate. Lasciate che oggi mi mostri a voi non come solitamente mi vedete raffigurato. So che vi piace guardare il mio volto luminoso, i miei occhi penetranti che vi seguono ovunque, i capelli inanellati e fluenti sulle spalle e la barba ben divisa sul mento. Per attirare a Me i cuori e le anime mi posso anche servire, a volte, di un'immagine attraente. Voi mi guardate e dite: "Gesù, sei bello!". Ed I o sorrido di questa espressione d'affetto e di simpatia. Se aveste potuto vedermi sul Tabor, anche voi avreste desiderato di star sempre con me. Ma oggi voglio presentarmi a voi ben diversamente. Guardatemi: sono tutto una piaga, dalla testa ai piedi, tanto da far ribrezzo. Sono l'Uomo carico dei peccati di tutta l'umanità. Anche i vostri sono rappresentati in quelle piaghe che mi ricoprono: sono peccati di pensieri, di parole, di opere e omissioni, che I o ...

Non vi è peccato che il Signore non perdoni

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  4 aprile 1973. Figli diletti, sia pace a voi e grazia ed ogni bene! Sono Gesù di misericordia e di amore infinito. Oggi voglio darvi una pallida idea di ciò che sono la mia bontà e la mia misericordia. Se è facile intendere il mondo come opera dell'amore e della bontà di Dio, capire la misericordia che Dio oppone al comportamento dell'uomo sarebbe per voi impossibile se non ci fosse la fede ad illuminarvi. Come potete infatti spiegarvi che Dio, dopo aver creato il mondo e l'uomo per amore e aver dotato questo di doni di grazia straordinari, di doni preternaturali, cioè superiori alla natura umana, e di doni naturali, abbia potuto sopportarne quella ribellione radicale e profonda, che lo portò a non voler riconoscere la mano da cui era beneficato, a disobbedire alle sue leggi e a crearsi idoli e false divinità? E come potete ammettere che Dio, divenuto oggetto di burla da parte dell'uomo, abbia potuto pensare di mandare sulla terra suo Figlio, in tutto uguale al...

Convertirsi

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  1 Aprile 1976. Figli diletti, la grazia, la pace e l'amore siano nei vostri cuori ora e sempre! Sono Gesù Maestro, qui in mezzo a voi, per dirvi ciò che tanto mi preme di dirvi a vostra utilità e santificazione. La Pasqua si avvicina e il mio richiamo si fa sempre più forte a voler attuare quella conversione senza della quale le solennità pasquali non avrebbero senso. Convertitevi, figlioli, e la vostra conversione sia vera ed efficace. Che significa convertirsi? Cambiare completamente. Alle nozze di Cana io cambiai l'acqua in vino: operai una conversione. Nel senso spirituale dovete cambiare la freddezza in fervore, la cattiveria in bontà. Dovete operare una trasformazione tale per cui la vostra vita diventi un vangelo vivente. Sono troppi i cristiani che s'illudono di essere tali perché hanno ricevuto il Battesimo. Non basta chiamarsi cristiani. Il cristianesimo è una religione che comporta dei legami con Dio. Non si può mettere assieme virtù e vizi, bene e...