Mi sono caricato dei peccati di tutta l'umanità

 


5 aprile 1973.

Figli diletti e cari, sia pace a voi! Sono Gesù misericordioso, che voi amate ed onorate.

Lasciate che oggi mi mostri a voi non come solitamente mi vedete raffigurato. So che vi piace guardare il mio volto luminoso, i miei occhi penetranti che vi seguono ovunque, i capelli inanellati e fluenti sulle spalle e la barba ben divisa sul mento. Per attirare a Me i cuori e le anime mi posso anche servire, a volte, di un'immagine attraente.

Voi mi guardate e dite: "Gesù, sei bello!". Ed Io sorrido di questa espressione d'affetto e di simpatia. Se aveste potuto vedermi sul Tabor, anche voi avreste desiderato di star sempre con me.

Ma oggi voglio presentarmi a voi ben diversamente. Guardatemi: sono tutto una piaga, dalla testa ai piedi, tanto da far ribrezzo. Sono l'Uomo carico dei peccati di tutta l'umanità. Anche i vostri sono rappresentati in quelle piaghe che mi ricoprono: sono peccati di pensieri, di parole, di opere e omissioni, che Io espio.

Le piaghe sono come bocche aperte che, mentre si rivolgono al Padre per chiedere misericordia, si rivolgono anche a voi per invocare compassione.

Ma che varrebbe compassionare le mie sofferenze, se voi non v'impegnaste a lenirle? Ecco, perciò, che v'invito a compiere l'opera che con tanta amorevolezza compì la mia santa Mamma quando, staccato dalla croce, fui deposto fra le sue braccia. Con un morbido lino inzuppato di acqua e aceto, Ella mi lavò quelle piaghe, che la terra e gli sputi avevano rese obbrobriose. Con mano delicata passava sopra ogni piaga, che baciava con affetto e tenerezza infinita. E riparava e consolava.

Figli, il bianco lino della carità, che avete nelle vostre mani, sia adoperato con ugual tenerezza e sollecitudine. Purificare le anime è azione divina; ma se voi vi accostate a Me, dandomi consolazione, avviene un miracolo d'amore. Il mio corpo, quale nido d'api, può accogliere nelle sue piaghe tutti coloro che lo desiderano. Venite, figli! Ciascuno prenda il suo posto.

Qualcuno occuperà le piaghe del capo e riparerà le ribellioni della mente e i peccati di superbia. Forse che non potrete sopportare qualche sofferenza per riparare?

Nel fondo di ogni piaga, come in un dolce alveare, potete attingere il miele soavissimo che riservo ai miei consolatori. Chi non vorrà, con altrettanta generosità, ripagarmi di tanto dolore?

Qualcuno entrerà nelle piaghe del mio corpo, che espiano i peccati impuri di tutti gli uomini. Chi non vorrà pagare con qualche sofferenza e riparare tanto dolore, con una vita casta, con tanta purezza e mortificazione dei sensi?

E le mani, quelle mani che largamente beneficarono, benedissero e sanarono, vedetele traforate e sanguinanti. Chi non vorrà rifugiarsi in queste piaghe così dolorose e riparare la grettezza di tanti figli con la generosità nel prodigarsi per tutti? Quelle mani che Io congiungevo e innalzavo al Cielo in devota preghiera per ottenere miracoli, siano adoperate da voi al fine di intercedere aiuti per questa generazione ribelle.

Sì, racchiudetevi nelle piaghe delle mie mani perché, per mezzo delle mie sofferenze, voi possiate chiamare gli uomini alla penitenza e all'orazione. "Chi prega si salva", ripetete a tutti. Non sottovalutate l'aiuto di Dio! Solo con la preghiera lo potete chiamare in causa perché vi difenda dai pericoli sempre più numerosi.

E i piedi? Figli, valorizzate le mie piaghe! Quanti passi inutili, per recarsi in luoghi pericolosi e di peccato! Quanto mi fanno soffrire coloro che corrono verso un precipizio, senza ritorno e senza speranza!

Sì, entrate in queste piaghe e non vi spaventi nessun sacrificio, pur di correre in aiuto di chi potrebbe perire. Accorrete veloci come il vento quando siete chiamati al capezzale di qualche morente, che sapete sordo alla mia chiamata. Io benedirò i vostri passi, le vostre lacrime e le vostre parole.

E nella piaga del mio costato metteteci tutti i sacerdoti. Metteteci le anime consacrate e privilegiate, perché sappiano corrispondere alla loro vocazione e missione e perché non venga mai meno in loro l'amore e l'umiltà, di cui il mio cuore è il contenitore.

Figli, vi ho detto che le voci che escono da queste piaghe, che fanno di Me l'Uomo dei dolori, si volgono verso il Padre, per chiedere misericordia per tutti.

Ma quanti bisogni spirituali e materiali avete anche voi! Io sento venire dal vostro cuore un continuo lamento.

C'è chi supplica per la salute, chi vuol salvo un congiunto, chi chiede di arrivare alle nozze felicemente, chi prega per il marito che si è allontanato da casa, chi desidera la promozione del figlio, chi la conversione di un familiare ed altro ancora.

Figli, ci sono delle bocche che parlano per voi e impetrano grazie e favori: sono le mie piaghe! Chiedete così, per queste piaghe, a cui volete dare lenimento. Chiedete così, ed Io sarò felice che, ancora una volta, le mie sante piaghe abbiano guarito quelle delle anime vostre. Vi benedico e vi amo. Qui in terra, siete nelle mie piaghe, doloranti; sarete partecipi della gloria che le mie piaghe hanno in Cielo.

Arrivederci, figli, sempre più ferventi e volonterosi.

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