Non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva

 


14 giugno 1973.

Figli diletti, figli del mio amore, figli riscattati dal mio prezioso sangue, siate i benvenuti qui, accanto alla mia dolcissima Madre ed accanto a Me.

Noi presiediamo queste riunioni e concediamo grazie spirituali e materiali; soprattutto, però, queste riunioni sono fonte di luce. Chi si trova nelle tenebre è già nella sofferenza, anche se nessun altro dolore lo colpisce. Il dubbio e l'errore tolgono la serenità e la gioia. Chi brancola nel buio, perché non ama la luce, corre il rischio di cadere in gravi pericoli; chi si trova nel buio perché non conosce la verità, ma la desidera e la cerca con tutte le sue forze, presto o tardi arriverà a possederla, poiché la bontà di Dio gli aprirà la strada.

Voi siete i fortunati che hanno trovato una porta, una casa e un luogo, dove la verità viene insegnata in modo semplice e accessibile. Tramite questo strumento è il vostro Gesù che vi parla o è la Mamma celeste che vi consiglia ed aiuta.

Figli, di questa chiamata preziosa avete la vostra parte di responsabilità, perché voi che ricevete dovete approfittarne per diventare apostoli.

Ecco, Io vi mostro il mio cuore, da cui esce sangue ed acqua. Sono simboli dei sacramenti. E voi, che venite qui, dovete saperli apprezzare; li dovete ricevere con devozione e con amore e vi dovete santificare per mezzo di essi. Non potete lasciar passare mesi e anni senza ricevere questi preziosi mezzi di santità. Se vi accostate sovente ad essi, migliorerete sempre più. Dicevo un giorno alla Samaritana: "Io ti darò da bere un'acqua, bevendo la quale non avrai più sete in eterno". Ella lo capì e la conseguenza che ne derivò fu che lasciò la sua vita di peccato e divenne apostola nella sua terra.

Così, Io vi dono continuamente quell'acqua che è la grazia, vi dono il mio corpo e il mio sangue come nutrimento: non potete rimanere col cuore attaccato alle passioni. Alla vita di perfezione si giunge gradatamente, è vero; ma occorre impegnarsi. L'impegno costa e richiede sacrificio; ma quando si gustano le cose di Dio, le vanità della terra non si apprezzano più; sparisce la sete di cose mondane; il divertimento, anche lecito, diventa senza sapore e tutto ciò che passa non attrae più.

Quando vi dissetate con l'acqua che Io vi dono, non avete più sete in eterno. Ecco perché richiamo qui persone da molti luoghi differenti.

Voi dovete tornare dove le vostre abitudini vi tengono legati, dove i vostri impegni vi occupano il tempo, dove svolgete la vostra missione e parlare la parola nuova. Voi dovete annunciare la buona novella, quella stessa che duemila anni fa attirava le folle. Dovete dire a tutti: "Gesù, il Figlio di Dio e della Vergine Maria, vive ancora nel mondo e vuole che viviamo come Lui stesso ci ha insegnato a vivere. Vuole che, vivificati dai santi sacramenti e rinvigoriti dal suo Spirito, abbiamo a cominciare una vita vera, fatta di grazia e d'amore".

La Pentecoste, di cui ancora sentite i benefici influssi, deve estendersi a tutto il mondo. Una Pentecoste di fuoco è necessaria per purificare gli uomini. Le cose esterne la significano, ma è il fuoco dell'amore di Dio e del prossimo che purifica e salva.

Siate i miei araldi! Gridate a tutti i miei desideri: "Cambiate vita! Il Signore non vuole la morte del peccatore, ma che egli si converta e viva".

Peccatori, figli miei, sacerdoti tutti, venite a Me! Scuotete ogni torpore. Se avete una pena, utilizzatela. Non vedete che vi sono altri che soffrono pene ben più grandi delle vostre?

Offrite la vostra pena per chi soffre di più. Quando, sulla via del Calvario, incontrai le pie donne che piangevano sui miei dolori, dissi che dovevano prima piangere i loro peccati e quelli dei loro figli. Anche a voi dico: "Piangete, se volete, su ciò che vi affligge; ma piangete soprattutto sul peccato che rovina l'umanità".

Adoperate le sofferenze del corpo per risanare l'anima vostra e le anime malate dei fratelli.

Figli miei, tutto questo vi dico perché vi amo. Pochi credono al mio amore infinito, per tutti e per ciascuno di voi. Se conoscessero la profondità del mio amore infinito, cambierebbero subito vita. Anche i buoni credono poco al mio amore. Alla prima difficoltà mi voltano le spalle, mi dimenticano: sono come bambini capricciosi che vogliono sempre dolcezze, sempre gioie. Chi ama davvero, sa quanto son vere le mie parole.

Credete al mio amore per voi, che non è di un'ora o di un giorno, ma è un amore eterno ed immutabile, che non subisce scosse né diminuzioni, nemmeno davanti all'ingratitudine, alla cattiveria, alla ribellione e all'insubordinazione.

Vi amo, figli, per quel che valete, cioè per l'anima che ha un valore infinito. Vi amo perché vi ho generati e perché siete chiamati a far parte del mio regno, che è il regno di Dio.

Le cattiverie, i peccati degli uomini mi dispiacciono, non tanto per le conseguenze che ne derivano a Dio, poiché Egli resta felicità e amore infinito, ma per ciò che ne deriva agli uomini, per i castighi a cui vanno incontro e per la separazione eterna dal loro Dio nell'inferno.

Figli miei carissimi, vi benedico tutti e mando su tutti voi e su ciascuno in particolare un effluvio di grazie.

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