La missione di Maria

 


14 Maggio 1976.

Figli diletti e cari, sono in mezzo a voi per unire la mia preghiera alla vostra, perché salga al Padre come implorazione di pietà e di aiuto per voi e per tutto il mondo.

Sono Gesù di Nazareth, lo stesso che parlava alle turbe della Palestina e si commuoveva per i loro bisogni, fino a moltiplicare i pani ed i pesci per sfamarle. Sono Gesù che piangeva davanti alla tomba dell'amico Lazzaro e che, davanti al funerale del figlio di una vedova, ridava la vita al figliolo e la gioia alla mamma.

Sono Gesù vivo e vero in mezzo a voi. Sono presente come uomo e come Dio. Sono nascosto ai vostri occhi per dare facilità agli uomini di ricevermi nel loro cuore, nel sacramento dell'Eucaristia, e sono nascosto per darvi modo di esercitare la vostra fede, avverando in voi ciò che dissi a Tommaso apostolo: "Tu hai creduto perché hai visto, ma beati coloro che credono senza vedere".

Io desidero manifestarvi il mio amore e la mia bontà, ma desidero oggi soprattutto farvi conoscere la bontà e l'amore di colei che mi fu madre. Parlarvi di Maria è sempre per me una grande gioia. Io amai la Madre mia di un amore infinito, non solo perché, come Dio, ella è una mia creatura, ma perché alla Mamma, come figlio, io dovevo una tenerezza particolare unita al rispetto, alla fiducia, all'obbedienza, proprio come ogni figlio deve fare con la propria genitrice.

Maria fu la creatura più perfetta uscita dalle mani di Dio. I miei meriti, applicati ad ella anticipatamente, la resero piena di grazia.

Figlia prediletta dell'eterno Padre, fu per lui oggetto di compiacenza e di ammirazione, così da prediligerla e sceglierla per una missione unica e straordinaria, quella di fornire al suo Figliolo il sangue e la carne, il corpo perché potesse come uomo immolarsi e ristabilire l'ordine che il peccato aveva prodotto.

Io dunque venni sulla terra passando per questa meravigliosa Porta, ma come il sole si frange nel cristallo senza spezzarlo, così io passai attraverso il suo corpo verginale senza intaccarlo. Io venni al mondo e mi scelsi la mamma. Ma quale figliolo, potendo farlo, non si sceglierebbe una mamma buonissima, santissima, bellissima? Io avevo questa possibilità: ecco perché scelsi Maria.

Il suo cuore è modellato su quello di Dio, che la chiamò sua novella Eva. Ella doveva essere la Madre di tutti i viventi, non poteva avere un cuore né gretto né egoista. Il suo cuore doveva abbracciare tutti gli uomini senza parzialità o preferenze, senza cercare nessun tornaconto. Ella doveva andare alla ricerca di tutti per riparare l'antica colpa e restituire a Dio i suoi figli.

Io venni nel mondo servendomi di lei e lo Spirito Santo, che alitò sul mondo fin dal suo inizio, l'avvolse con la sua luce, perché, dopo aver partorito me, potesse partorire alla Chiesa e alla patria celeste quelle anime che io fui chiamato dal Padre a redimere.

È così che la santità diventa, oltre che opera dello Spirito Santo, opera della sua Sposa.

Invano spera di raggiungere le alte vette della virtù colui che presume far da sé o che vuole assomigliare a me senza chiedere il suo aiuto.

La Madre mia è la via facile per salire al cielo. Ella, che seppe chiedere e ottenere di cambiare l'acqua in vino alle nozze di Cana, sa con meravigliosa e divina intuizione vedere le necessità delle anime. Ella è maestra di virtù. Il suo insegnamento non è basato su parole, che possono essere vuote di significato o prive di grazia, ella insegna col suo esempio, col suo amore, con quell'autorità che le viene da Dio. La sua forza risiede in Dio, che l'ha scelta come mezzo efficace e la collaborazione sua è un merito guadagnato con quella sofferenza che ella condivise con me e che accettò per amore di Dio e delle anime.

Vorrei che poteste vedere con gli occhi della fede la sua bellezza, che supera quella degli astri del cielo, e vorrei che poteste essere inebriati dal profumo che le inonda l'anima.

In paradiso la vedrete e sarà per voi una gioia infinita. Se però volete avere una pallida idea della gioia che può dare la sua presenza, provate a pensare a tutte quelle persone che, nel corso dei secoli e in tutti i luoghi della terra, ebbero la gioia di vederla in qualche apparizione. Vi assicuro che esse avrebbero rinunciato volentieri a qualunque cosa umana pur di conservare negli occhi e nel cuore il dolce ricordo della sua presenza.

Che devo dire a voi che so che l'amate tanto? Non venga mai meno in voi la fede in questa donna di paradiso, Regina dell'universo, che, come fu il mezzo per me per scendere fra gli uomini, è per voi il mezzo per salire a Dio. Ella è la porta del cielo e chi offende lei reca grave offesa al mio cuore.

In cielo ella ha forza di comando, perciò ricorrete a lei nelle vostre necessità. Tutto ciò che è bene per le vostre anime ella può e vuole ottenervi. La sua bontà non le permette di allontanare da sé non solo i buoni, ma nemmeno i peccatori e coloro che la fanno soffrire.

Invocatela sempre, ma soprattutto quando il buio del dubbio viene a turbare la vostra fede e il demonio seduce la vostra virtù portandovi al male. Pregatela, quando la superbia tenta di farvi vedere migliori degli altri o degni di ricevere premi o ricompense.

Sappiate che la grandezza di Maria è soprattutto elevata sopra la sua grande umiltà e non vogliate disgustarla con quel difetto che le fa ricordare il serpente maligno a cui schiacciò il capo.

Se mi consentite di darvi un ulteriore consiglio, eccolo. Amatemi e amatevi col suo cuore. Il paradiso vostro sarà in Dio e in Maria ed io nel cuore della Madre mia trovo il mio paradiso dove vengo riparato da tutte le cattiverie degli uomini.

Vi benedico tutti, figlioli, ad uno ad uno!

Benedico gli studenti di teologia. Alla scuola e con la devozione a Maria approfondirete la mia conoscenza, quella di Dio.

Benedico le religiose della Presentazione. Desidero che realizzino il più possibile le caratteristiche di questo momento della vita della mia Mamma: l'infanzia spirituale nell'umiltà più perfetta e l'offerta continua a Dio di se stessi nell'amore per i fratelli.

Con infinita bontà benedico i malati presenti. Lo sapete che siete i parafulmini del mondo? Figlioli, vi amo e vi aiuto. Non perdete mai la fiducia e la speranza. Ogni lacrima, ogni sofferenza, ogni offerta è come un dono prezioso all'Altissimo che vi rende partecipi della mia passione ora, domani della mia gloria.

Arrivederci, figli. Amatevi sempre come io vi amo.

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