La prima comunione

 


11 Marzo 1976.

Figli diletti, sia pace a voi! Sono Gesù misericordioso, qui presente in mezzo a voi.

La vostra preghiera riparatrice è gradita al mio cuore e a quello del Padre mio ed è fonte di grazie per tutta la famiglia umana.

La mia presenza eucaristica nei santi tabernacoli è come un centro di attrazione non solo da parte del Padre ma anche di tutto il Paradiso, per cui chi adora, ama, ringrazia e ripara in sostituzione di chi non compie tali azioni, non fa che attirarsi la compiacenza di tutti gli abitanti delle celesti sfere e le richieste di grazie hanno veramente un appoggio valido.

Io vi sono unito e, se nella precedente lezione vi ho parlato dei sacrilegi che gli adulti commettono con tanta facilità accostandosi al banchetto eucaristico senza preparazione o in peccato mortale, oggi vi voglio dire quanto sia necessario preparare bene i bambini che per la prima volta mi ricevono nella santa Comunione.

È vero che la responsabilità spetta soprattutto ai genitori ed ai parroci, ma il problema deve toccare tutti da vicino, poiché dalla prima Comunione ben preparata e ben fatta può dipendere tutta la vita. È pur vero che l'innocenza dei bambini parla da sé al cuore di Dio, ma il renderli consapevoli della grandezza dell'azione che vanno a compiere, infonderà in loro gioia, rispetto e santo timore, per cui, anche divenuti adulti, il giorno in cui si comunicheranno sarà veramente giorno di pace e di festa.

Occorre che i bambini sappiano quanto è bello avere l'anima pulita e possedere la grazia, al cui confronto nulla valgono tutti i beni del mondo. È necessario che essi sappiano che si perde la grazia col peccato, che è una disubbidienza alla legge di Dio.

Ma qual è questa legge? È pur vero che essa è impressa nell'anima di ogni uomo, per cui mediante la voce della coscienza ognuno può capire quando sbaglia.

Ma non vi pare che, se Dio promulgò i suoi comandamenti su tavole di pietra che consegnò a Mosè sul monte Sinai, sia necessario che ogni cristiano conosca questi comandamenti perché con essi possa confrontare la propria vita?

Purtroppo, come non si dà più peso alla colpa, così non si vuol ricordare ai bambini che esiste un codice, che comprende i doveri verso Dio e il prossimo che vanno rispettati e osservati.

Si teme di turbare il bambino che, quando avrà il risveglio dei sensi e le passioni faranno sentire la loro prepotenza, sarà come soggiogato e conoscerà il vizio prima di conoscere la virtù.

La grazia di Dio dà splendore alle anime innocenti, ma la malizia che si risveglia, gli esempi cattivi e tutti i pericoli che circondano l'infanzia e l'adolescenza saranno degli incentivi al peccato.

Se il bambino conoscerà il tesoro che possiede, lo saprà custodire, ma, se per la mancata preparazione non saprà apprezzare la grazia, come potrà raccomandarsi a Dio e alla santa Vergine mediante la preghiera e vigilare per non divenire preda del demonio?

Occorre che i bambini sappiano che, per albergare nel proprio cuore il Re del cielo e della terra, occorre annientarsi davanti a lui, poiché voi non ne siete degni, ma al tempo stesso occorre raccogliere i propri pensieri ed affetti per dare a lui ciò che si darebbe ad un personaggio di questa terra.

Ecco, figli miei, perché vi invito ad elevare la vostra preghiera per questi bambini e per coloro che li devono istruire.

Purtroppo molte volte i genitori trascurano questo loro dovere adducendo molti pretesti, l'incapacità e la mancanza di tempo soprattutto, e i parroci si fidano di dare da istruire i piccoli a persone che non vivono il loro cristianesimo in grazia di Dio e che perciò non potranno avere luce e grazia da infondere in altri.

Sappiate prendervi, figlioli miei, questo impegno, quando vi è possibile, perché almeno voi, che avete ricevuto un'abbondante luce, possiate essere in grado di darla ad altri. Se vivete in grazia, sarò io stesso che parlerò in voi e farò capire anche quelle cose che per voi sono difficili da spiegare.

Il parroco dovrebbe con amore sorvegliare e interrogare gradatamente ogni gruppo, perché ciò che viene insegnato non contenga eresie ed errori dottrinali.

Le preoccupazioni materiali dei genitori dovrebbero ora scomparire, poiché le tunichette indossate dai bambini tolgono ad essi molte preoccupazioni inutili. Ma una cosa è indispensabile: dare ai bambini la fiducia nel sacerdote e il rispetto ai suoi ordini, soprattutto quando, per mancanza di attenzione, di disciplina e di frequenza al catechismo, egli riscontrasse una mancata preparazione.

Queste tenere pianticelle, che devono crescere, non possono essere abbandonate a se stesse. Potrebbero reclinare su se stesse e prendere una cattiva piega. Occorre aiutarle, vigilare e consacrare questi bambini alla Madre mia, perché ne abbia cura e li custodisca.

Questi miei desideri fateli presenti ai vostri sacerdoti e, se avrete risposte negative, partecipate alla cerimonia della prima Comunione e voi stessi consacrate tutti, tutti, alla Madre mia.

Io vi benedico e raccomando: dite ai vostri sacerdoti che anche la Confessione deve essere preparata. La Confessione è un sacramento che aumenta la grazia a chi la possiede, perciò non è mai una cosa inutile.

La Confessione dei bambini è una preparazione ad una vita condotta con delicatezza di coscienza e con timore di Dio.

Figlioli, vi benedico tutti.

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