Riparate per tutti
12 Febbraio 1976.
Figli diletti, tanto cari al mio cuore, sia pace a voi! Ecco, sono qui in realtà come ero presente in mezzo agli apostoli. Sono qui perché desidero aiutarvi a fare della vostra vita una riparazione continua.
Se in una famiglia c'è chi si comporta male, i figli buoni si stringono attorno ai genitori per rendere meno pesante il loro dolore e per dare ad essi ciò che gli altri tolgono.
Io sono il padre delle anime vostre. Esse sono mia proprietà poiché furono da me redente: in esse desidero abitare con la mia grazia.
Ora, se molti mi rifiutano, mi disprezzano e non vogliono riconoscermi, a voi che mi amate chiedo di supplire alla cattiveria e all'ingratitudine di molti. Io vi sarò riconoscente.
Voi sarete la voce che implora, che chiede perdono, che attutisce e che disperde quell'ondata di fango con cui si vorrebbe soffocare la presenza di Dio nel mondo.
Vi dissi altre volte che io sono presente nelle anime. Il Battesimo le incorpora in me, le rende membra del mio Corpo mistico. Ebbene, il peccato di scandalo deturpa il mio volto e la mia presenza viene sconsacrata nelle anime.
Vorrei che voi capiste la gravezza di questo peccato e che lo riparaste col vostro buon esempio e divenendo, ogni giorno più, mie testimonianze vive.
Qualche volta si pensa che lo scandalo sia un commettere peccati gravissimi contro il sesto comandamento in presenza d'altri. Ma lo scandalo è tutto ciò che può lasciare un'impronta deleteria nella mente, nel cuore e nell'anima altrui e tutti i Comandamenti trascurati possono essere oggetto di scandalo.
Il tempio che Dio ha scelto e in cui stabilisce la sua dimora è l'anima in grazia di Dio. Chi dà scandalo sconsacra questa abitazione della SS. Trinità e se ne rende responsabile. Non è lo scandalo un peccato che si limita alla persona scandalizzata. È come una catena interminabile che aggiunge anello ad anello, così d'aver la forza di trascinare dietro a sé un numero stragrande di anime. Giustamente vi ho ammoniti nella mia vita, che meglio sarebbe mettersi una macina da mulino al collo e buttarsi in mare piuttosto che dare scandalo ad un'anima sola.
Io ho offerto il mio soffrire in riparazione dei peccati degli uomini, ma chi dà scandalo annienta la mia opera salvifica, la rende vana per sé e per gli altri. Riparare i peccati altrui, significa mettere la virtù dove altri mettono il vizio. Non è cosa da nulla. La vostra vita per essere esemplare deve essere eroica: io questo vi chiedo.
Nelle vostre parole, nel vostro contegno, nelle vostre azioni, non vi sia mai nulla che possa generare del male. Tutto sia costruttivo e, imitando voi, coloro che vi vivono accanto e vi circondano non abbiano ad imparare che cose buone.
L'anima è tempio di Dio, segno della mia presenza. Ma vi è pure un tempio fatto di pietre più o meno pregevoli dove io abito: il tabernacolo. È la mia casa, è il luogo dove ho scelto un piccolo trono o, se volete, anche la mia piccola prigione, dalla quale parlo coi miei figli e li chiamo perché imparino ad amarmi.
Purtroppo anche questa mia presenza viene combattuta e coi sacrilegi più nefandi si sconsacrano le chiese e i tabernacoli. Dovete riparare e mi dovete far sentire la veemenza dei vostri affetti perché possa dimenticare la freddezza di molti. Alcuni per la gioia satanica di pestarmi sotto i piedi scassinano i tabernacoli ed io soffro per il grave peccato di cui si caricano. Alcuni cristiani scambiano la Comunione per un atto di solidarietà e mi fanno uscire dal tabernacolo ed entrare nel loro cuore in peccato mortale. Oh, non vi parlo della mancanza di fede e di amore, per cui si mette il tabernacolo nei luoghi più remoti senza un segno esterno che indichi la mia presenza. Si tende a sconsacrare le chiese e, se ancora non sono trasformate in luoghi pubblici di affari, sono però non considerati la casa di Dio, la casa cioè dove il Signore desidera ricevere adorazione e amore accompagnati dall'umiltà e dal rispetto.
Riparare significa edificare e dare una testimonianza di quella fede che è certezza. Nella chiesa è presente il vostro Gesù, Figlio di Dio, vostro fratello, ma anche vostro re. Non venga meno quel rispetto che dimostrereste anche ad un personaggio di questo mondo.
Sono con voi, ma non dimenticate la mia presenza e la mia divinità. Ed ora permettetemi di dirvi che la mia presenza nel mondo, vero tempio di Dio, viene sconsacrata da tutto quel male che si commette: popoli contro popoli, in un mare di sangue e di odio. È un susseguirsi a catena di delitti e di morte e, mentre il creato con le sue meraviglie canta le glorie di Dio, gli uomini trasformano con la bestemmia, con la lussuria, con le guerre, il tempio di Dio in luogo di aberrazioni.
Figlioli, imparate a riparare in modo universale. Lodate Dio per le meravigliose bellezze che vi circondano, per i cieli che narrano la sua gloria, per il sole che v'illumina, per la neve e la pioggia che alimentano la vita, per tutto ciò che dovrebbe elevare l'uomo. Lodate Dio e sia glorificato per coloro che lo negano o che levando verso di lui i propri pugni lo vorrebbero distruggere o condannare.
Il vostro corpo sia considerato mio tabernacolo, la chiesa mia casa e l'universo il luogo della mia dimora. Vi benedico, figli.
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