Differenti vie alla santità

 


13 Gennaio 1976.

Figli diletti, sia pace a voi! Sono Gesù, Figlio di Dio, in mezzo a voi per aumentare la vostra fede e darvi aiuto perché possiate crescere in santità. Voi vedete quanto velocemente trascorrono i giorni, i mesi e gli anni della vostra vita e quanto sia necessario progredire in virtù e fare del bene.

Voi sapete che questo è l'unico periodo di prova a voi riservato. Non esiste una reincarnazione, perciò non potete rimandare ad una prossima nascita il vostro miglioramento spirituale. Avete a disposizione vostra il giorno che nasce: in questo giorno voi dovete compiere la volontà del Padre. Dovete essere perfetti come lui, vale a dire, dovete santificare ogni giornata e renderla gradita al Padre nel compimento dei vostri doveri, coi quali voi lo glorificate. Ogni perdita di tempo è un sciupare un dono. Usare male della parola, della vista, del tatto, del gusto è sciupare dei doni ed è sciupare il tempo.

La vostra vita deve essere un'ascesa continua verso colui che da tutta l'eternità vi aspetta per essere la vostra ricompensa e la vostra gioia. Perciò deve essere uno staccarsi continuo da tutto ciò che è umano e che vi allontana da Dio. La vita vostra deve essere un riempirsi di divino e di infinito poiché le anime, che furono e sono create per Dio, soltanto in lui trovano completa pace e gioia e felicità.

Dovete in una parola santificarvi come e nella misura a voi richiesta dal Padre. C'è chi si santifica nel dolore fisico, morale e spirituale, ma il dolore non deve essere visto se non sotto l'immagine di mezzo di purificazione personale e collettiva.

C'è chi può santificarsi con una vita d'intenso apostolato, con tutte le difficoltà che esso presenta.

C'è chi, nella semplicità dei doveri quotidiani, si può e si deve perfezionare facendo del piccolo mondo familiare il suo campo di battaglia, cioè il luogo in cui col sacrificio, col buon esempio e con la preghiera porta avanti un discorso di verità e di fede e conserva e custodisce la fiamma dell'amore.

C'è chi si deve santificare allargando sempre più le sue vedute per soffocare il proprio egoismo e donarsi agli altri e c'è chi deve accontentarsi forse di un'azione ben limitata e basata quasi esclusivamente sulla preghiera.

La cosa più bella che io dovrò poter dire di voi è quella che gli evangelisti riferirono a me: "Passò facendo del bene e fece bene ogni cosa". Basterebbe questo programma per santificare la vostra vita e per raggiungere la misura di santità voluta da ciascuno di voi. Fare il bene e farlo bene. Ecco il mio invito e il mio comando.

La preghiera è come l'ossigeno dell'anima vostra, specie se intesa come partecipazione ai divini Misteri e come riflessione o meditazione. La preghiera va fatta bene, perché non deve essere uno scherzo e non deve essere un suono di voci discordi, ma un'armonia che sale dal cuore. L'azione va compiuta coscienziosamente e bene.

Quanto tempo perso per la poca precisione nel compimento di quei doveri che richiedono attenzione ed amore. Anche umanamente il bene fatto bene porta dei vantaggi non comuni; che se poi il pensiero della presenza di Dio vi accompagna, quanta gloria vi sarà riservata per tutti quei lavori che sembrano umani.

Saper amare nel modo voluto da Dio è quanto di più grande e più perfetto possa esistere. Vedete le anime nella luce di Dio e pensate quanto sono costate a me e quanto desidero di vederle tutte unite a formare il motivo della mia gioia e la mia conquista. Tutte le anime passate, presenti e quelle che avranno da Dio vita nel futuro, sono le perle della mia corona regale. Sono le anime che formano la mia attrattiva. Nessun dolore ho risparmiato perché capissero tutte l'infinito amore che io porto a ciascuna di esse.

Ebbene, ciascuno di voi è come posto in un'aiuola, in cui parte di queste anime, come miei fiori profumati e come figli, sono affidate al vostro cuore. Ebbene, il vostro amore per esse deve essere santificato da quella somiglianza di amore con cui io guardo queste anime.

Sono in peccato? Sono infedeli? Sono ribelli? Sono cattive? Come amo io dovete amare anche voi. Dovete amare per far piacere a me, amare le anime redente dal mio sangue, destinate al paradiso!

Si salveranno? Si convertiranno? Sì, vi dico, se saprete amarle veramente e se sotto una scorza di male saprete vedere il mio bene, quel bene di cui non vanno esenti nemmeno i peccatori più induriti.

Così passeranno i giorni e sarà per voi come un salire la scala della perfezione per arrivare alla meta. Il tempo passa, un anno nuovo, che può essere l'ultimo, deve sollecitare la vostra volontà perché niente vada perduto.

Figlioli, vi benedico tutti dicendovi ancora una volta: siate santi! I sacerdoti si santifichino coi loro figli spirituali. Le mamme e i papà con le loro famiglie, i figli coi genitori. Tutti crescano in santità, perché quella nota inconfondibile che caratterizza la Chiesa sia manifesta a tutti.

Il mondo si trasforma così, con la vostra trasformazione e perfezione.

Portate nelle vostre parrocchie, nei vostri istituti e nelle vostre famiglie il buon odore di santità che io stesso, Figlio del Dio vivente, vi posso dare.

Arrivederci, figli. Arrivederci.

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