Dio è amore

 


26 novembre 1972.

Figli diletti, è il vostro Re che vi parla. Sono Colui nel nome del quale fu creata ogni cosa nel Cielo e sulla terra. Sono Colui che ha risollevato l'uomo così da restituirgli l'antica amicizia con Dio. Sono Colui che verrà alla fine dei tempi sopra le nubi a giudicare gli uomini e a sancire per ognuno il premio o la condanna eterna. Vi ho chiamati figli e mi volete essere sudditi. Siete la milizia di quel Re buono e misericordioso, che vi ha arruolati fra le sue schiere, che vi dà una legge ed una bandiera e che vi guida alla vittoria. La sua legge ben la conoscete: è la carità. Non potete esimervi dall'osservarla. La bontà infinita del vostro Re, che non vuole che alcuno dei suoi perisca, vi comanda di vedere nei vostri fratelli il volto di Gesù vostro Salvatore e di agire di conseguenza. Vi voglio dunque parlare di questa legge che è come un prezioso brillante. La legge è fatta d'amore: amore di Dio e amore del prossimo sono come legati assieme da un unico filo d'oro: amare Dio. Ma pensate voi che se i re della terra avessero beneficato davvero i loro sudditi, sarebbe stato necessario imporre a questi di amare il loro sovrano? Eppure gli uomini si rifiutarono, da che esistono, di amare Colui che aveva dato tutto ad essi, così da costringere Dio stesso a formulare il comandamento: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente». Vi sono alcuni che identificano Dio con se stessi, ed è allora il più grande egoismo che dirige le loro azioni, i loro pensieri ed affetti. Compare l'idolatria che non è un fatto superato o che regna solo in alcuni luoghi della terra, ma che esiste tuttora dovunque e di cui gli uomini non si rendono minimamente conto. Dio è l'Essere supremo, che nella sua immensità riempie di sé l'universo e in cui gli uomini sono immersi; l'uomo, dal canto suo, è una semplice creatura, che deve al suo Creatore obbedienza, rispetto e amore nella misura massima a lui consentita. Dio è amore e desidera e comanda amore. L'amore è accettazione della sua volontà, è santità in pratica. Dio vi ha mandato Me, suo Figlio, perché v'insegnassi come amarlo. E vi ho detto che Dio lo si adora e lo si ama in spirito e verità. La ricerca di Dio in ciò che Egli, per mezzo mio, vi ha insegnato e comunicato, e il vivere in conformità ai suoi insegnamenti, è il mezzo pratico per esprimere l'amore. Io presi la natura umana e divenni uno di voi. Io fui e sono l'Emmanuele, il Dio con voi. Agli uomini che tendono all'orgoglio, diedi esempi d'umiltà infinita. Ad essi che ricercano se stessi in ogni cosa, diedi esempio di altruismo e di generosità. Insegnai agli uomini ad amare Dio nei fratelli, perché ognuno di essi porta la mia immagine nel suo volto. Porta questa immagine nel volto umano e porta la mia immagine nell'anima fatta a somiglianza di Dio. A tutti perciò, come Re, Io addito la legge dell'amore, ripetendovi ciò che San Giovanni, il mio discepolo prediletto, ha potuto asserirvi: «Se non ami l'uomo che vedi, come potrai amare Dio che non vedi?». Amare il prossimo, amare tutti è il mio comando. Ma come intenderete l'amore? Forse che solo riempiendo di beni fugaci e materiali i vostri simili li renderete felici? Se non arrivate ad elevarli anche moralmente, a donare fiducia e speranza, che varrà il vostro dono sensibile? E se a un povero che vi chiede aiuto voi vi accontentate di suggerire una preghiera, che cosa varrà il vostro suggerimento? L'amore è immedesimarsi con la persona amata. Così infatti vi ho amati Io, facendomi uno di voi. Se le preoccupazioni dei vostri fratelli, che soffrono, le fate vostre, vi sarà facile capirle e venire in aiuto, amalgamando, come in un unico dono, le cose materiali con quelle spirituali. Ma fate bene attenzione: amare significa comunicare quel raggio divino che coltivate dentro di voi. Se la vostra opera, se la vostra carità, il vostro amore, sono fatti solo di sentimento, di una tenerezza umana o di un segreto bisogno di compassione che nasce dal cuore umano buono, voi compite un'opera umanamente buona. Ma amare nel senso della legge di Dio è una cosa ben superiore. L'amore di Dio diventa il movente e il termine di ogni azione buona. Così dovete intendere le mie parole quando vi ho detto che ai giusti, nel giudizio estremo, dirò: «Venite, benedetti, poiché ebbi fame, sete, fui ignudo, fui carcerato, fui malato e voi veniste in aiuto delle mie necessità, perché tutte queste azioni, per se stesse di poco valore, le avete fatte per amor di Dio, vedendo in ogni sofferente il vostro Gesù, sofferente con essi». Così dovete amare, poiché, ve lo ripeto, Io sono un Dio geloso ed ogni cosa desidero e comando che sia rivolta alla mia gloria, alla diffusione del mio regno d'amore nel mondo. Solo così voi potrete portare trionfalmente la vostra bandiera, la fede, poiché la vostra vita diventerà una vera testimonianza di sudditanza al Re dei re. Quando perciò siete tentati di deporre le armi perché vi sembra troppo arduo servire il Signore, pensate che non vi è altro modo per vincere che quello di elevare i vostri pensieri e, sentendovi vicini al vostro supremo Condottiero, chiedere a lui la forza e la grazia per continuare. Ed ora come pegno e come ringraziamento vi dono la mia benedizione. Intanto ravvivate la vostra fede e promettete solennemente di cominciare da oggi una vita nuova, tutta seminata d'amore di Dio e del prossimo per amore di Dio.

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