Santificatevi per santificare
16 Ottobre 1975
Figli diletti, sia pace ai vostri cuori! Sono con voi. Sono Gesù di misericordia infinita, vostro divin maestro.
Vi guardo ad uno ad uno e vi ricolmo di grazia. Chi è generoso e grande di cuore è in grado di accogliere una quantità maggiore di doni divini. Chi è gretto ed egoista è come colui che vuol mettere molte cose in un recipiente piccolo: non dipende da me se non ricevono molti doni, ma da loro stessi.
Voi venite sempre qui con cuore largo, fatemi sempre presenti le necessità di tutti e vi assicuro che partirete di qui con una misura sovrabbondante e pigiata di grazie.
È grande il mio amore per le anime, tanto grande che se potessi salvarle tutte mi immolerei un'altra volta sulla croce. Ma vi sono molti che rifiutano il mio dono d'amore, per cui sarebbe tutto vano.
Del resto non è la Messa, l'Eucaristia, un continuo rinnovamento della mia offerta quale vittima al Padre e quale dono d'amore agli uomini; eppure non si accetta nulla, si preferisce la morte dell'anima, la morte eterna.
Voi che venite qui e che avete fede dovete essere come i miei emissari. Il fiume d'amore, che ha la sua sorgente nel mio cuore, deve, anche a mezzo vostro, comunicarsi alle anime. Voi ricevete la parola: ebbene, la dovete elaborare in voi stessi e poi la dovete comunicare senza deformarla, senza falsificarla, ma dopo averla fatta rivivere in voi nella pratica della vita.
Vi fu un giorno in cui accusai i farisei perché avevano costruito le tombe per i profeti: "I vostri padri", dissi loro, "hanno ucciso i profeti e voi ne costruite le tombe". I miei ascoltatori si offesero e ritennero un'ingiuria ciò che io dissi.
Ma ora io ripeto a voi che ricevete la parola: "Non seppellitela come parola morta". Chi non crede e non accetta la verità, chi impedisce o sconsiglia di approfondire la conoscenza delle verità divine, è colpevole come chi non accoglie il profeta e come chi, avendo accolto la parola, la lascia lettera morta.
Vi ho detto, figli, che del mio Vangelo non si sarebbe persa una sola sillaba, ed io confermo questa verità, poiché custode del mio Vangelo è la Chiesa cattolica. Ma gli uomini si credono autorizzati a manomettere ed a stralciare da quelle pagine scritte per divina ispirazione, ciò che più piace, ciò che è più accomodante e facile da accoppiare con le proprie abitudini e inclinazioni.
Sono colpevoli costoro come chi dilania il mio corpo. Ma ora dico a voi che accettate la verità: fate di ogni lezione che ricevete oggetto di riflessione. Dovete santificarvi per santificare. Come potrete trar profitto se, ritornando alle vostre case, riprenderete tutte le vostre abitudini senza domandarvi se vi è qualche cosa da aggiungere o da togliere? È vero che molte volte avete la fortuna di riconoscervi difettosi e colpevoli: guai se vi trovaste perfetti! Ma perché non cercherete di fare ciò che il buon agricoltore fa in autunno, cioè di tagliare i rami secchi o quelli che non permettono una più forte vitalità agli alberi? E che cosa sono quei rami secchi se non quei difetti sui quali cadete volutamente, senza darvi pensiero di toglierli?
Io desidero che vi rendiate conto di questa realtà: io vi sono continuamente vicino. La parola che ricevete deve essere per voi quell'alimento che io vi dono. Se siete desiderosi di nutrirvi, io vi do di questo cibo prezioso e ve lo riporto alla mente e al cuore anche quando siete lontani di qui, così da conservare in voi una vitalità esuberante.
Figli diletti, io qui vi insegno ad amare la croce, anche se vi prometto e vi do aiuto e vi sollevo dalle vostre pene: ma voi non dovete essere dei ribelli e non dovete far soffrire gli altri.
Molte volte scorgete veramente degli elefanti al posto di moscerini, quando si tratta di offese che ricevete. E pensate e ripensate e vi domandate se tocca a voi, o piuttosto ad altri, chiedere perdono.
Ma vi domandate quante volte siete pungenti col vostro prossimo e quante volte avete messo alla prova la pazienza e la virtù degli altri?
Veramente l'uomo ha una caratteristica particolare, quella di essere per il suo simile un peso ed una croce.
Ognuno può dire così, per cui ciascuno ha qualche cosa da farsi perdonare e da dimenticare.
Lo studio della parola di Dio vi fa scoprire dove dovete arrivare nel cammino della perfezione e vi fa vedere dove zoppicate, dove siete mancanti, dove devono impegnarsi maggiormente le vostre forze e dove maggiormente vi necessita l'aiuto di Dio.
Man mano che voi crescete fate crescere gli altri e, se stentano, con la pazienza e la bontà, voi siete i mezzi di conversione.
Figli, sia pace nei vostri cuori. Io vedo le richieste di tutti e prometto aiuto. Non sempre vi tolgo la croce perché essa è il dono più prezioso che faccio agli amici; ma, credetemi, la pazienza è una forza che vi viene dall'alto.
A tutti ed a ciascuno l'invito ad essere apostoli della mia parola dovunque. I tempi tristi che si prospettano non devono né agitarvi né impaurirvi. Vivete in grazia di Dio. Vivete alla giornata e alla luce del Sole divino. Ogni mente avrà il motivo della propria felicità.
Arrivederci, figli. Sono con voi ora e sempre.
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