Distaccati da ogni cosa
4 Settembre 1975
Figli diletti, tanto cari al mio cuore, siate benedetti e la pace sia in voi e nelle vostre famiglie ora e sempre!
Sono Gesù, divin maestro. Sono qui per istruirvi come un giorno istruivo le folle della Palestina. Vi voglio sottolineare l'importanza di queste lezioni.
Vi sono alcuni che insaziabili di straordinario vanno cercandolo un po' dovunque. Forse hanno cominciato a frequentare questa scuola, ma è suonata un po' dura alle loro orecchie. Hanno perciò abbandonato, si sono allontanati e sono andati in cerca di altri luoghi dove venivano o vengono somministrati solo "zuccherini".
Evidentemente costoro non intendono migliorare se stessi: è solo la curiosità o la novità che li attira.
Non vi dico che in altri gruppi non vi sia la presenza dello straordinario, ma insisto con l'invitarvi a fare della mia Parola non solo un mezzo di elevazione ma anche di perfezione. Alcuni di voi sono anni che frequentano: io desidero che ognuno si domandi quali progressi ha fatto nella virtù. La preghiera che si fa tanto bene dev'essere la base della vita cristiana; ma non basta da sola a santificarvi. Vi cito il brano evangelico per spiegarmi meglio.
Io ero sulla riva del lago e molte persone venivano a me. Stavano presso la riva due barche. Io salii su quella di Simone e mi portai un po' al largo, un po' scostato dalla folla e cominciai a parlare. Tutti mi ascoltavano e apprendevano i segreti di Dio. Poi benedissi la folla e dissi a Pietro di portare al largo la barca. Giacomo prese la sua. Quando si fu al largo ordinai a Simone di gettare le reti. Egli ubbidì e raccolse nelle reti tanto pesce che per poco non affondava la barca. Giacomo fece lo stesso. La meraviglia dei due apostoli fu grande. Ma quando io dissi loro che li avrei fatti pescatori di anime, senza timore e decisamente abbandonarono sulla riva ogni cosa e mi seguirono.
Vi voglio far rilevare due momenti di questo racconto, a vostro profitto. Anzitutto vi avverto che qualche volta potete vedere Gesù che si allontana da voi, ma non dovete temere perché, se vi prova con la sofferenza, col dolore o con quel nascondersi ai vostri occhi, cosicché provate desolazione ed angoscia, è solo per poter meglio farsi amare e conoscere e per poter darvi modo di scoprire il suo amore paterno, universale, che in voi deve avere un riflesso. È anche perché voi pure dovete imparare da me a staccarvi dal modo di vedere e di sentire del mondo.
Non dovete farvi notare per quello spirito di superiorità che vi potrebbe far primeggiare, ma per quella superiorità nelle virtù che, anche a vostra insaputa, viene notata e seguita.
Vi sono molti che pensano di convincere le anime a ritornare a Dio con le belle parole, ma non è così. È solo con l'esempio di una vita che si stacca dall'andazzo comune che si può far la predica più convincente. Chi vi vede deve dire: "Credo perché tu che credi mi dai un esempio inconfondibile di bontà".
Qualche volta ad una persona che vi edifica voi dite: "Tu non sei come le altre".
Ebbene, si dovrebbe poter dire di ciascuno di voi: "Tu non sei come gli altri: la tua bontà è vera, la tua fede è fattiva, la tua preghiera è un vero grido d'amore". L'altro punto che vi voglio far rilevare è questo.
Io dissi: "Vi farò pescatori di anime". E gli apostoli lasciarono ogni cosa materiale e si misero al mio seguito. Io chiamo molti, chiamo tutti voi ad essere veri apostoli di bene.
Io sono dovunque e voi potete seguirmi dovunque, qualunque sia il vostro campo di apostolato o la missione che vi è stata affidata. È necessario però vivere con distacco dalle cose del mondo.
Le vostre cose devono essere mezzi per mantenere la vostra vita umana. Ciò che la Provvidenza vi dona deve essere motivo di ringraziamento, di riconoscenza e di meraviglia, come lo fu per gli apostoli la pesca miracolosa; ma dovete avere il cuore staccato da ciò che passa, poiché l'unica cosa importante è salvare l'anima vostra, salvare le anime.
Quante volte entra nella vita il peccato e si vien meno ai doveri verso Dio, perché false divinità tengono legato il cuore e non permettono al Signore di agire.
Figlioli, il disinteresse per le cose di Dio è cosa grave, perché mette a repentaglio la salvezza; ma la ricerca di se stessi nelle cose di Dio è pure pericolosa, perché minaccia di rendere inutili le opere di apostolato.
Staccati dalle cose umane, staccati da se stessi e staccati anche da quei doni di luce e di grazia che Dio concede a tutti: ecco il vero modo per compiere la pesca miracolosa delle anime.
Io cammino come un povero coi poveri che non possiedono altra ricchezza che la grazia di Dio, altro desiderio che di piacere a lui.
Non fraintendetemi e cercate di fare di questa lezione un motivo di riflessione. Non vi dico di abbandonare sulla spiaggia i vostri averi - già sono troppi coloro che hanno abbandonato col pudore la grazia - ma vivete come coloro che sono in attesa di compiere il viaggio più importante che, cominciato sulla terra, finisce nel cielo, dove si arriva soltanto col bene che si è fatto.
Figlioli, vi benedico tutti.
Figlioli, non venga meno il fervore.
La fede, la fiducia e la sicurezza vi facciano apostoli della mia parola.
Arrivederci. Buona festa del nome di Maria.
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