Datemi della vostra acqua e vi disseterò con la mia



25 maggio 1972.

Figli miei, anime riparatrice desiderose di dare al mio Cuore conforto, ecco. Io vi apro il mio Cuore e vi accolgo come uccellini implumi (senza penne) perché possiate trovare quel calore e quell'alimento che vi necessita. Sono il vostro Gesù, l'eterno mendicante del vostro amore, l'eterno assetato della vostra perfezione. Vi ho detto un giorno: «Chiunque darà anche un solo bicchiere d'acqua nel mio nome, avrà una ricompensa». Io vado chiedendo a tutti un sorso di acqua che mi disseti; ed oggi a voi, con insistenza particolare, chiedo acqua e ve la chiederò ogni giorno in mille modi. Siate certi: non vi mancherà la ricompensa. Vi chiedo dell'acqua come quando Bambino chiedevo alla mia Mamma che mi dissetasse. Ve la chiedo come quando chiesi alla Samaritana che ne attingesse per me dal pozzo, affinché Io potessi poi farle dono della mia acqua, quella della Grazia, bevendo la quale non avrebbe avuto più sete in eterno. Ve la chiedo come ai miei amici di Betania o a coloro che di volta in volta mi ospitavano, come chiedevo l'acqua del pentimento ai peccatori ostinati ed ai farisei, che mi osteggiavano e cercavano di farmi morire. Come la chiesi nell'ultima cena perché servisse come lavanda, a significare le lacrime necessarie per lavare le anime. Come la chiesi dall'alto della croce e fu l'espressione della sete ardente delle anime che mi divorava. Ed ora insistentemente chiedo ancora dell'acqua in ogni Sacrificio della Messa e quelle poche gocce che il Sacerdote mette nel calice stanno a simboleggiare l'offerta della vostra fragilità umana, a cui Io rispondo comunicandovi la mia vita divina. Ve la chiedo ancora dal Santo Tabernacolo, dove resto in attesa delle vostre delicatezze e delle vostre manifestazioni di amore verso di Me. Io sono il Divino Prigioniero, sono il morente, sono il mendicante. Mi negate un sorso d'acqua? La neghereste ad un vostro congiunto, ad un vostro figlio? Io sono il Padre, il Fratello, l'Amico: potete rimanere sordi alla mia invocazione? «Ma come ti potremo dissetare?», mi domanderete voi. «Noi non ti vediamo, non ti sentiamo: aiutaci», mi par di sentire. Figli, sì, vi voglio aiutare. Datemi solo la vostra volontà e il desiderio di dissetarmi. Io vi mostrerò, ad ogni istante della vostra giornata, il modo con cui soddisfare la mia sete. Ogni giornata è un dono di Dio come lo è tutta la vita. È un dono d'amore di Dio verso di voi. Non vi resta che ricambiarlo e dare amore per amore. La vostra preghiera mattutina si eleva a Dio come soave incenso e ricade come rugiada freschissima sopra tutte le anime. Ecco il primo bicchiere d'acqua. Più è mattiniero il dono che mi offrite, più la rugiada è fresca e più mi disseta. Poi cominciano le vostre occupazioni che hanno come centro la vostra famiglia, la famiglia del Popolo di Dio o l'umanità intera nella misura del vostro zelo e del vostro amore. Voi vi prodigate per tutti perché tutti siano contenti, si conservino in salute e siano buoni. La vostra opera pare che abbia di mira i vostri cari o gli uomini, ma non sono Io nascosto sotto le sembianze di ciascuno? Sono Io che, in tutti coloro che sono da voi aiutati per amor mio, mi nascondo e ricevo il vostro soccorso, il vostro bicchiere di acqua. Molte volte, figli, mi andate cercando lontano da voi. C'è qualcuno che guarda il cielo e vorrebbe scoprire tra le nubi o dietro il sole il mio volto. C'è qualcuno che sogna di ritirarsi in solitudine: vorrebbe nel deserto e nell'oscurità naturale, sentire la mia voce, interrogarmi e rispondere alle mie domande. Ma Io sono lì dove la Provvidenza vi ha messi. Sono accanto a voi, nel malato a cui rimboccate le coperte, a cui porgete le medicine e con esse il vostro sorriso. Sono lì e aspetto il sorso d'acqua. Sono accanto a voi persino nei vostri cari che non sempre agiscono bene. Sono lì e agonizzo, soffro con voi in attesa che voi beviate con Me il calice amaro. Sono nell'ufficio, nella scuola, nel laboratorio con voi e sono qualche volta Io stesso che permetto quei sorrisi ironici, quelle frecciate offensive, perché la vostra sofferenza diventi come quel bicchiere d'acqua col quale voi vi guadagnate la loro conversione. Voi mi date da bere, Io dono conversioni e salvezza. Ma quando volete proprio trovarmi e vedermi per dissetarmi cercate i bambini, parlate loro di Me; dite ai bambini che li aspetto sempre vicino a Me e che se non fossi mai stato un giudice severo lo sarei per coloro che li scandalizzano e direi: «Guai a coloro che allontanano i bambini da Me che tanto li amo!». Ancora vi sono nel mondo esseri incoscienti che non si spaventano dei giudizi di Dio e vanno seminando scandali. Ecco, figli, la mia gola riarsa dalla sete. Vi chiedo aiuto perché cessino gli scandali, perché i giovani vengano accanto a Me, perché la purezza sia conservata nei cuori e traspaia dai loro occhi splendenti. E per ultimo, figli, ecco il mio Volto nei poveri che vi chiedono aiuto. Ciò che date a loro è un sorso d'acqua limpida che date a Me. È un realizzare la vostra fede completandola in opere indispensabili per salvarsi. Le opere danno valore alla fede, figli, sono la fede che si concretizza. La cosa più importante è che tutto sia fatto nel mio Nome. Così la vostra giornata si riempie, il vostro cuore ne gioisce e vi sentite ripieni di quella gioia che non proviene dalla riconoscenza degli uomini, ma dalla gratitudine di Dio stesso, che dà alla vostra giornata un valore infinito. Figli, vi benedico tutti. Benedico i malati presenti, affinché nella loro malattia abbiano il mezzo di santificarsi dissetandomi. Benedico la Chiesa tutta e vi dono, con un grande abbraccio che tutti vi unisca in Dio, sul mio Cuore, la mia pace!

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