Una parola rasserenante

 


23 aprile 1972.

Figli miei, eccomi qui con voi, come uno di voi, per supplicare il Padre. Io avvaloro la vostra preghiera, purificandone le intenzioni ed unendovi il mio amore ed il mio sacrificio. È bella la preghiera di chi ama. Assomiglia al profumo d'incenso che come nubi dorate sale verso il Cielo. La preghiera è come un aroma di cui circondate il trono di Dio tributandogli le vostre adorazioni e il vostro amore. Quando un'anima prega, se prega bene, si inebria di Dio ed inebria Dio. Ossia si riempie d'amore, poiché Dio è Amore e dona a Lui ciò di cui si è riempita o si va riempendo. La preghiera è dunque doverosa, utile e si manifesta nel frutto che porta, cioè l'amore. Vi è stato parlato molte volte della preghiera sotto qualsiasi forma. Essa è sempre bella, quando non è solo un suono di parole, ma una espressione di affetto. Oggi vorrei invitare a questa preghiera fatta d'intensità di affetti, due categorie di persone, che in un modo particolare vorrei attirare accanto al mio Cuore. Mi rivolgo a coloro che, avendo perso il compagno o la compagna della propria vita, sono oggi liberi da ogni legame umano che impedisca loro una maggiore assiduità alla preghiera ed all'azione. E mi rivolgo a quelle figlie o giovani che per motivi di salute, o per la mancanza di occasioni, o perché non ritenevano ancora giunto il momento del matrimonio, ne hanno visto sfumare il periodo adatto e si trovano ora sole o incapaci di dar serenità alla propria esistenza. Come vorrei Io, il vostro Gesù, dire alle vedove, ai vedovi e a quanti non si sono sposati, una parola rasserenante, che significhi per tutti un rafforzamento nella fede, e che sia anche uno stimolo a praticare quella carità che è amore di Dio e del prossimo. Figli, il vostro Gesù, Sposo delizioso delle anime, vi attende. Fin dalla vostra nascita ha atteso questo momento per dirvi di quanta tenerezza è pieno il suo Cuore. Nel giorno benedetto, in cui il mio Cuore batté all'unisono con il vostro nella Prima Comunione, un grande desiderio si è acceso nel vostro: essere sempre buoni ed amarmi sempre. Le diverse contingenze della vita, i richiami esterni hanno fatto dimenticare ai miei figli la mia attrattiva e i miei desideri, che per qualcuno era una vera vocazione. Io però attendo sempre, a tutte le ore, attendo tutti e ripeto i miei inviti poiché non conta l'età, non conta il passato. Io chiamo con una vocazione particolare e con insistenza ad una vita più perfetta quale si addice alle anime mie Spose dilette, che prediligo. Come vorrei che la religione diventasse una vera necessità per queste persone. La religione è il legame che unisce l'uomo a Dio. Ma io chiamo queste anime a fare della religione l'unico vero legame importante. E pur vero, che il Figlio di Dio non lo vedete e che perciò dovete mettere a prova la vostra fede. Ma voi sapete che il Figlio di Dio, che in questo momento vi parla, è vicino a voi, anzi, in Lui siete immersi come pesci nel mare. Vi ho dato prove continue del mio Amore. Vi ho fatto grazie particolari e non comuni. Ho diritto di avere da voi un affetto molto superiore a quello che mi portano i buoni. Intendo mettervi a parte dei miei segreti e comunicarvi i miei sentimenti con particolare tenerezza. Ora vi chiedo che i miei amori siano i vostri. Le spose di Gesù devono essere fedeli al Padre, devono amare la Madre Sua, devono lasciarsi lavorare e dominare dal suo Spirito. È ciò che vi chiedo. Poi tutto diventa facile. Non vi chiedo però un amore fatto solo di sentimento. Troppo facilmente sfumerebbero le affermazioni e le promesse, se il vostro legame fosse puramente sentimentale. Vi chiedo un amore fatto di sacrificio. Guardatevi attorno, figlie mie, vedete quante anime attendono con ansia il vostro aiuto. Non vi chiedo di entrare in un convento e di vestire un abito particolare. Vi chiedo di passare nel mondo come angeli di bontà e di portare un raggio di sole dove le tenebre del peccato rendono impossibile la visione di Dio. Vi chiedo di portare il sorriso dove c'è tristezza. Voi potete essere la mano pietosa che lenisce i più grandi dolori. Voi potete essere la mano di Dio che porta la provvidenza dove si soffre per mancanza del necessario. Se una vocazione particolare può portarvi in un convento, la mia chiamata vi dona per convento tutta la terra e per abito la Carità e la Grazia di Dio. Ora, ditemi, perché molte figlie, nella sospirosa attesa di un uomo da sposare, inacidiscono il proprio carattere e trascorrono nella tristezza i giorni, quasi che fosse necessario il matrimonio per arrivare al Cielo? Non ho forse reso felici milioni di anime che, imitando la mia Vergine Madre, hanno consacrato a Me l'anima e il corpo? Non ho dato forza a quei martiri che hanno preferito la morte piuttosto che perdere la verginità? Che se poi mi domandate quali voti o promesse dovreste fare per vivere perfettamente il vostro cristianesimo, vi dico che mi basta una consacrazione sincera alla mia Mamma perché, mettendovi nelle sue mani, Ella vada intessendo per voi quel prezioso vestito e quella corona immarcescibile con cui vi presenterò al Padre mio. Non più lamentele, dunque, non più incertezze, non più dubbi. Se mi amate e mi scegliete, Io scelgo voi e vi dono con il mio Amore ogni bene. Tutto passa, figli miei, e una cosa sola è necessaria: Amare il Signore e servire Lui solo. Vi benedico, figli, tutti quanti. La religione che praticate sia una testimonianza vera di Me, vostro Sposo, Padre, Fratello. A tutti una mia benedizione speciale, ed a coloro che vogliono rafforzare i loro legami d'amore, il mio abbraccio pieno di tenerezza. Figli, sappiate rinunciare al vostro egoismo per far crescere in voi l'amore vero.

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