Ingrati, increduli ed infedeli

 


13 aprile 1972.

Figli miei, sia pace a voi. Sono qui in mezzo a voi col mio Corpo trasfigurato, spiritualizzato e bello, quale sono apparso dopo la risurrezione alle pie donne, agli Apostoli ed ai Discepoli. Se voi mi poteste vedere, credereste di aver raggiunto il Paradiso e mi chiedereste di stabilire qui la vostra dimora. Ma è ancora necessario che voi pratichiate la virtù della fede, a cui sono annesse le grazie più grandi in questa vita e la vita eterna. Desidero parlarvi ancora una volta della mia Divinità, che sola mi diede la facoltà di ridare la vita al mio Corpo sepolto già da tre giorni. Vi sono molte persone che della religione, della fede e di Dio sanno ben poco, per cui sarebbe indifferente per essi adorare il sole, una pianta, oppure il vero Dio. Si comportano queste persone come quei bambini che, avendo ricevuto dal padre loro un piccolo dono, dimostrano tanta gioia e dimenticano il donatore per il dono. Davanti agli immensi doni di cui è circondato il viver umano, davanti all'ordine meraviglioso che governa il mondo, molte persone rimangono infantili e non risalgono a Dio che l'ha voluto, ma si prostrerebbero indifferentemente davanti a qualsiasi cosa, pronti a riconoscere in essa la divinità. Figli, il vostro Dio Eterno, Immenso, Infinito non è da confondere né con le cose, né con voi stessi. Egli è un Essere impareggiabile, che ad ogni cosa ha dato vita. Alcuni sono indifferenti a che le persone Divine siano tre oppure una, perché non conoscono né l'amore che le lega, né le opere a cui hanno dato vita in concomitanza, essendo tutte ed ognuna desiderose del bene dell'uomo, spirituale e materiale, di oggi e di sempre. Non si comprende l'opera Creatrice di Dio basata sull'amore. E non si capisce la necessità della Redenzione per la salvezza del mondo. Così si arriva ad essere dei veri autentici ingrati, oltre che increduli ed infedeli. Come vorrei imprimervi bene nella mente e nel cuore queste verità eterne, perché voi possiate convincere gli altri. Vorrei ripetere a voi, come dicevo ai miei Apostoli: «Andate per il mondo e annunziate il Vangelo ad ogni creatura». Forse non vi capirebbero, come molte volte non capirono Me, prima che lo Spirito Santo discendesse sopra di loro; ma preparereste in qualche modo il terreno e lo Spirito Santo completerebbe, poi, l'opera. Oh, se voi m'affidaste le vostre menti, le vostre parole, il vostro cuore, quando dovete parlare o scrivere di Me, quante cose cambierebbero! Vi sono state e vi sono tutt'ora nel mondo anime semplici che mi conoscono, mi capiscono e mi amano e voi siete di questo numero. Ma quante altre mi trattano come re da burla, o mi riconoscono solamente una saggezza umana. Figli, la mia grandezza non è basata sull'umano, ma su quella Persona Divina che in Me agiva, pensava, parlava, pregava. Come avrei potuto attirare a Me le folle? Non era l'arte dell'ipnotizzatore che adoperavo, ma la Sapienza Divina che tratteneva la folla; era la capacità di operare miracoli, il potere di perdonare i peccati che li faceva accorrere. Erano gli insegnamenti facili (anche se non facili da praticare, perché diversi da quelli a cui la natura umana è incline e diversi dagli insegnamenti del mondo), che li facevano accorrere. Anche ora è così. I semplici accorrono, accettano, anche se non è sempre facile andare controcorrente. Io volli la mia Chiesa come mezzo per diffondere la mia dottrina e come la barca misteriosa in cui le anime possono trovare i mezzi di salvezza. Volli la mia chiesa pura ed immacolata. Sapevo che i dodici pescatori che dovevano iniziarla erano ignoranti, semplici ed incapaci, ma lo Spirito Santo fece di essi dei fedeli (escluso il figlio della perdizione), dei pionieri, pronti tutti a dare la vita per il loro Maestro. Lungo i secoli i chiamati hanno avuto le stesse qualità. Tutti dei deboli, dei poveri, degli incapaci per compiere le opere di Dio. Ancora fra di loro vi è, vi fu e vi sarà chi tradisce e chi rinnega, poiché l'essere chiamati non cambia la natura umana fatta di debolezze. Ancora chi vuol essere fedele si affida allo Spirito Santo mediante la preghiera, riconosce la propria debolezza e si affida a chi tutto può, ed ottiene forza, potenza e grazia. A dirigere la Chiesa, di cui il Figlio di Dio fatto Uomo resta sempre il Capo, c'è lo Spirito Santo con i suoi mezzi: i Sacramenti e la Grazia. A coordinare tutti quei figli fra loro, che vogliono, salvandosi, vivere eternamente in Dio, c'è l'amore infinito del Padre, che attira tutti a sé per mezzo di Me suo Figlio. Il mondo, questa grande famiglia umana che il Signore vuole salva, è un popolo in cammino e davanti ad esso ed in mezzo a tutti questi figli, sotto le spoglie di ciascuno di loro ci sono Io... che, appunto perché risorto dai morti per virtù propria, posso confermare e incoraggiare tutti i viventi. Io vivo nel mondo accanto a voi, in Corpo, Sangue ed Anima in ogni Tabernacolo sotto le specie eucaristiche. Vivo nel mondo per mezzo della Chiesa e nella Chiesa, vivo in ognuno che è in grazia di Dio e in chi esercita la carità. Come nel mio Nome fu creato il mondo, così ancora nel mio Nome i morti di tutti i tempi riprenderanno il loro corpo per partecipare al premio od al castigo eterno, dopo di aver subito il mio giudizio, come giudice inappellabile. Beato chi crede e credendo ama ed amando pratica la mia Legge Divina. Beato chi non si scandalizza di vedere il male nel mondo, poiché esso sempre sarà in contrasto col bene. Beato chi crede nel Figlio di Dio fatto uomo e, dopo averlo visto morire sulla croce, non si meraviglia che la sua Chiesa sia combattuta. Ma più beato colui che resterà fedele ai miei insegnamenti e confiderà nell'avverarsi delle mie promesse. Figli, vi benedico tutti e vi amo. Pregate e fate di queste istruzioni materia di meditazioni profonde.

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