Ciò che fate per gli altri vi sarà reso
14 marzo 1972
Figli miei, salute e grazia a voi! Eccomi, rafforzate la vostra fede: sono in mezzo a voi anche se non mi vedete. Sono lo stesso Gesù che passava per le vie della Palestina e che al tocco delle sue mani sanava e con la profondità del suo sguardo attirava e convertiva le anime. Che volete che Io faccia per voi? Suvvia, ditemi, chiedetemi. C'è tra voi e Me una Mamma buona che intercede. Venite qui e come potete ripartire a mani vuote? Chiedetemi di riempire il vuoto dei vostri cuori, chiedetemi di dare luce alle vostre menti. Chiedetemi tutto. Anche le cose materiali potete chiedere; se non vi saranno concesse è perché ciò che chiedete non vi può giovare. Vi ho insegnato di chiedere il pane quotidiano. E non è compresa in questa richiesta quell'aiuto materiale di cui necessitate per poter compiere i vostri doveri e per fare un po' di bene? Chiedete, figli miei, con quella fede pura e semplice che tocca il cuore di Dio. Molte volte avete chiesto e siete stati esauditi. Altre volte avete chiesto e vi fu negato. Ma il chiedere è sempre bene. Vi mette nella vostra qualità di figli verso il Padre, di bisognosi verso Colui che tutto può e che desidera arricchirvi. Chiedete solo per voi? Ma no, vi sono altri che soffrono, che piangono! Allargate il vostro cuore! Accanto alla piscina probatica erano molti i malati. Avevano bisogno solamente di un piccolo aiuto per essere immersi nell'acqua al momento in cui l'Angelo moveva le acque. Quel paralitico che da trentotto anni si faceva portare accanto alla piscina aveva bisogno solo di un po' di aiuto. Il mondo è malato, figli miei! I bisognosi di aiuto spirituali sono molti di più di coloro che hanno fame di pane. Occorre capirli, aiutarli tutti; ma l'aiuto spirituale deve stare in prima linea. Io facevo così, figli: aiutavo i malati, i poveri, gli affamati e poi risanavo l'anima, davo la fede, la luce spirituale. Fate anche voi così. La carità vi spinga alla ricerca dei lontani. Qualche volta basta un sacrificio fatto per amore a cambiar le cose e a far scoprire la bellezza della fede. Se v'impegnerete, il primo tra gli affamati e gli assetati sarà soddisfatto. Non sono Io affamato e assetato di anime? Vado alla loro ricerca con l'ansia con cui la donna di casa cerca la sua moneta smarrita; con lo stesso amore con cui il Buon Pastore va a cercare la pecorella che, allontanatasi dal pascolo, è rimasta prigioniera dei rovi che la fanno sanguinare. Ancora non ho sosta né riposo; e chi mi ama mi segua. I farisei mi biasimavano perché in giorno di sabato al paralitico guarito avevo ordinato di portarsi a casa il proprio giaciglio. Ma, figli, non vi è giorno che vi impedisca di compiere il bene. Anzi è soprattutto il giorno del Signore che dovete santificare con le opere buone. Le preghiere sono il mezzo per portare Dio fra di voi; poi non vi resta che dare una mano a tutti. Non vergognatevi mai e non sottraetevi mai dal prestar servizio a chi è nel bisogno e non temete mai di perdere il vostro tempo. Ciò che voi fate per gli altri il Signore ve lo rende. La gioia del bene compiuto è la miglior ricompensa. Una ricompensa eterna vi aspetta. Se date per amore tutto ciò che potete, avete fatto ciò che il Signore vi chiede. Non abbiate mai parole di critica, parole cattive per chi è lontano. Forse, come al paralitico, è mancato loro quel gesto di carità che li facesse tuffare nel Cuore di Dio, per cui si potessero risanare. Vi prego, figli, quando vedete il male insanabile della società piangete davanti al Tabernacolo o alla mia effigie di Crocifisso per amore. Ma quando vi trovate accanto a chi sbaglia mai esca dalla vostra bocca l'insulto, l'ingiuria o la condanna. Sappiate che Io amo a dismisura le anime. Io so quanto valgono! Io le vedo nella gloria a cui le ho destinate. Sappiate amare, figli, e chiedetemi di amare le anime come le amo Io. Allora sì, davanti a coloro che vogliono irrimediabilmente perdersi sentirete un dolore così grande da desiderare di essere crocifissi pur di salvarli. Oh, figli, aiutatemi, non vedete che coloro che Io amo giacciono al suolo incapaci di muoversi? Siate voi mamme! E che fate voi coi vostri bambini che non sanno camminare? Li aiutate, non è vero? E se qualcuno dei vostri cari è ferito, o sanguinante, o mutilato, ditemi che fate voi? Non sentite pietà, non fate di tutto, non chiamate il medico perché si possano risanare? Sono questi vostri fratelli nel peccato? Eccoli feriti, doloranti, sanguinanti; aiutateli, figli! Ogni atto di bontà che fate per loro lo fate a Me. Io amo le anime pure, fedeli e buone. Ma quelle le tengo già nel mio Cuore, sono le mie predilette, sono al sicuro nell'ovile. Le mie preoccupazioni sono loro, i figli prodighi, coloro che mi odiano, che mi bestemmiano, che abusano delle mie grazie, che mi combattono e che rifiutano il mio aiuto. Capitemi, figli! Lavoriamo assieme per i lontani. Si cambieranno solo per mezzo della preghiera e dell'amore. Venite, andate. Venite con Me, andate con Me. Faremo la pesca miracolosa, accoglieremo nella rete tutti. Io amo tutti e prediligo chi sente e comprende l'anelito del mio cuore paterno. Anime, anime, anime! Figli miei, vi benedico. Siate i miei araldi e portate dovunque il mio messaggio d'amore. Benedico tutti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

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