Nessuno vive per se stesso

 


29 Dicembre 1974

Figli miei, figli di Dio, sono in mezzo a voi per dirvi ancora una volta quanto vi amo. Sono il Figlio del Dio vivente e vi parlo con tutta la forza che è in me, con tutta la sincerità che è propria di Dio. Sono il Dio vivente da sempre e che vivrà sempre. Sono Colui che ad ogni cosa ha dato vita e che conserva la vita.

Sono vivente, anche se la cattiveria o l'ignoranza degli uomini mi pensa relegato nei cieli o sepolto per sempre con la mia dottrina.

Io vivo nel mondo e vivo con ciascuno di voi e in voi, anche se voi non avvertite la mia presenza.

Io sono il Padre dell'umanità intera che costituisce la famiglia di Dio. Ogni creatura ragionevole porta impressa nella propria anima l'immagine del Creatore che le ha dato vita, del Salvatore che l'ha redenta e dello Spirito Santo che la ama e che la vuole santificare.

La grande famiglia umana è la gloria di Dio creatore, che vede moltiplicarsi in essa le sue opere e i suoi doni d'amore. Così la reggia del Dio vivente doveva essere il mondo, se Satana non avesse rovinato l'opera di Dio; ma se il mondo tutto è di Dio e gli uomini furono ingannati, non tutto deve essere perduto.

Io venni fra gli uomini e mi scelsi una famiglia in seno alla famiglia umana: ecco la Chiesa! La feci mia sposa e ai figli, rinati in questa famiglia, affidai poteri e doni particolari.

I chiamati a far parte di questa famiglia costituiscono il popolo eletto, il regale sacerdozio.

A coloro che, chiamati a risanare con me il mondo intero, abbisognano di un aiuto particolare, feci dono di un sacramento che, elevandoli in dignità e superiorità di luce e di dottrina, fosse ad essi di forza e di aiuto: diedi l'Ordine sacro.

A coloro che, trascinati nel vortice della colpa, mi avessero tradito, diedi il sacramento della Confessione.

A tutti diedi il mio corpo e il mio sangue che fosse il loro nutrimento nell'Eucaristia.

Ma perché la famiglia del popolo di Dio fosse fortificata e perché le nuove generazioni potessero trovare conforto ed aiuto vicendevole e potessero più facilmente raggiungere la santità, io istituii il sacramento del Matrimonio.

La famiglia umana dovrebbe trovare luce e forza nella famiglia della Chiesa che, composta da famiglie sante, dovrebbe essere veramente il sale della terra e il lievito che fa fermentare la massa.

Ma che cosa vedete attualmente? Una Chiesa in disfacimento, una famiglia in rovina e un mondo che va verso la deriva.

Oh no, figli. Se tutti i buoni sentiranno il dovere di rinnovarsi in una conversione continua e se ogni buono si assumerà le proprie responsabilità, sarà ancora possibile una ripresa generale.

Che cosa vedete nel mondo? Le più grandi disparità, le guerre, la violenza legalizzata e l'immoralità divulgata con tutti i mezzi che la scienza umana permette. Che cosa potete fare voi, inermi e senza mezzi? Voi dovete adoperare la vostra fede e mediante la preghiera dovete rivolgervi a quel Dio vivente che è vicino a voi quanto è vicino ad ogni altro essere e supplicarlo perché aiuti tutti.

Voi mi potrete dire: "Come mai il Signore, che è morto per tutti, non interviene direttamente a salvare tutti?". Figli miei, l'abbracciare la fede deve essere un atto spontaneo della volontà, un atto libero e solo attraverso la preghiera Dio agisce sulla mente e sui cuori degli uomini.

Ecco perché il problema missionario diventa di capitale importanza per cui ogni cristiano si deve chiedere: "Qual è il mio contributo alla conversione di coloro che, pur essendo figli di Dio, ignorano la verità e non conoscono il loro Creatore?".

Voi siete i figli prediletti e vi sono tanti figli prodighi che, allontanandosi dal Padre comune, hanno voluto dividere l'eredità paterna: di qui le apostasie e le eresie che vanno sempre più diffondendosi.

Che cosa potete fare voi perché questa famiglia affidata al successore di Pietro mantenga fede alla mia dottrina e cresca in santità? Ecco la necessità che si risanino coloro che dai successori degli apostoli hanno ricevuto l'incarico di insegnare, di battezzare, di cacciare i demoni e di far crescere nella vita cristiana i fedeli.

Vi saranno chieste ancora preghiere e penitenze, perché tutto è legato a queste due cose preziose. Ma vi chiedo anche che la vostra pratica cristiana sia autentica e coerente.

Chi si santifica, santifica tutta la Chiesa ed eleva tutto il mondo, come chi si degrada e pecca si rende responsabile di tutto ciò che rovina la società.

Viene opportuno a voi di domandarvi: "In che modo e fino a qual punto porto la mia pietra per ristabilire, per rafforzare, per difendere la Chiesa?".

Vorrei tanto dirvi che nessuno al mondo vive per se stesso e che ognuno fa parte di una famiglia che deve santificare con l'esempio, con la parola, con la propria azione.

Ma vediamo un po' i gravi mali che la vanno rovinando. Non vi parlo del male gravissimo del divorzio e della limitazione delle nascite che porta molte volte l'omicidio; ma voglio accennarvi ad altri mali che normalmente si qualificano da poco e sono: l'insubordinazione, la ribellione, l'autosufficienza, per cui si nega o non si rispetta l'autorità e si disprezzano i consigli che derivano dall'esperienza.

Vi porgo come modello la mia famiglia di Nazareth di cui vi parlerò più a lungo altre volte e v'invito a copiare e a praticare quelle virtù che davano a Giuseppe e a Maria tanta gioia anche se in mezzo ai dolori più crudeli.

Domandatevi ancora una volta: "Che cosa faccio io per rendere la mia famiglia più santa, più cara al cuore di Dio?". Non c'è limite nella perfezione e sono certo che tutti avrete qualche cosa da correggere o da acquistare.

Vi benedico, intanto. Benedico la vostra famiglia umana. Benedico la Chiesa e il mondo. Aprite sempre il cuore alla speranza confidando nella bontà di Dio, come egli si affida alla vostra buona volontà e collaborazione. Arrivederci.

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