È madre vostra

 



8 Dicembre 1974

Figli diletti e cari, come posso non parlarvi della mia Mamma oggi, mentre tutto il cielo tripudia di gioia nel celebrare la gloria della sua immacolata concezione?

Sì, ve ne parlo, mentre ella, qui presente in mezzo a voi, vi guarda e vi sorride. Gode dei vostri buoni propositi, gode di tutto ciò che voi fate in suo onore; e riceve nelle sue mani, dalle mie mani, tesori e grazie che distribuirà a ciascuno di voi, non già secondo i vostri meriti, ma secondo le vostre necessità. Non fanno così le mamme buone? Non dedicano le loro cure più assidue a coloro che la malattia dell'anima o del corpo rendono più bisognosi?

Voi non conoscete naturalmente i vostri veri bisogni; ella, però, che vi guarda con lo sguardo di Dio, è in grado di distinguere i veri bisogni. Tutti, però, avete bisogno di aiuto ed ella ve ne dona, non dubitate. Ella vi accoglie nel suo cuore e lì, in quella dolcissima dimora, vi tiene stretti e non vi lascerà finché non vi vedrà felici e salvi nel cielo. Anche quando la morte vi toglierà da questo mondo, non vi abbandonerà finché, liberati dalle pene del purgatorio, avrete raggiunto la patria.

Ora desidero farvi riflettere su tre punti che riguardano lei, la creatura privilegiata. Venite per un istante nel paradiso terrestre e vedete quale spettacolo vi si presenta. Adamo pecca e Dio gli chiede il motivo del suo peccato: "È stata Eva!". A lei, Dio rivolge la stessa domanda ed Eva risponde: "È stato il serpente che mi ha fatto peccare".

Che dirà Dio al serpente? "Sii maledetto. Io porrò inimicizia fra la tua stirpe e la stirpe di quella donna che ti schiaccerà il capo".

Chi poteva essere quella donna benedetta a cui il demonio e tutti i suoi satelliti sarebbero stati sottomessi nonostante che avessero cercato di morderle il calcagno?

È Maria, figli, che Dio "ab aeterno" aveva scelto. Ella proietta nel mondo la sua luce fatta di grazia e di amore. Vittoriosa su ogni male di qualunque origine, abbraccia il mondo con la sua bontà e desta meraviglia in tutti gli uomini con la sua bellezza. "Tutte le genti mi chiameranno beata! ", aveva detto profetando questa umilissima Madre mia. E veramente così avviene.

Non vi è terra, per quanto sconosciuta, in cui sia annunciata la parola di Dio che non si sia fatta conoscere la Madre mia; e dove la sua luce entra, entra la grazia, la pace, l'amore.

"Tutte le genti", meno quelli che appartengono alla stirpe del demonio e che, come lui, la odiano, la bestemmiano, la cacciano e tentano di morderle il calcagno, cioè di distruggere la sua grandezza e di far dimenticare il suo stesso nome.

Ma voglio che ancora abbiate a fare una riflessione che vi porti ad amare sempre più l'Immacolata. Vedete il contrasto: mentre i vostri progenitori, addossandosi la colpa della caduta vicendevolmente, trovavano nella colpa una giustificazione, ella, la tutta pura, la tutta santa, è là ai piedi della croce, mentre il suo Figliolo sta immolando se stesso. La chiamano la madre del malfattore e, come io mi ero sottoposto al più crudele dei supplizi per espiare i peccati di tutti, così lei accetta di essere considerata la più disgraziata delle madri che al proprio figliolo non ha saputo insegnare il vivere del mondo.

Ecco, figli, la grandezza di Maria messa in luce proprio quando l'ingratitudine umana la nega.

"Donna, ecco tuo figlio! ", così dissi rivolgendomi a Giovanni; ma a ciascuno e per tutti voi e per tutti gli uomini della terra io ripeto le stesse parole: "Donna, ecco tuo figlio! ".

È Madre vostra: amatela, rispettatela, obbeditela, imitatela.

Non per nulla vi rivolgo queste parole. Quando, nella pienezza dei tempi io, Figlio di Dio, volli farmi uomo, non esitai davanti al tabernacolo santissimo che dovevo abitare. La pienezza della grazia era in lei, per cui poteva essere, il seno di mia Madre, il paradiso di Dio.

Ora chi vi attende nel Cielo per rallegrare la vostra venuta e la vostra dimora? La Vergine immacolata, che della grazia di cui è Madre può farne dono a tutti coloro che la vogliono.

Volete come lei essere il paradiso di Dio sulla terra e godere voi pure di questa deliziosa presenza?

Ve lo dissi: "Se alcuno mi amerà, io e il Padre lo ameremo e verremo presso di lui e stabiliremo la nostra dimora, il nostro cielo in lui".

Amatemi dunque come mi amò la Madre mia. Sappiate fuggire la colpa che vi rende figli dell'antica stirpe. Amate la Madre mia che alla scuola diretta di Dio stesso ha appreso la sapienza divina, così da poter insegnare a tutti gli uomini.

Siate umili come lei che, scelta da Dio per essergli madre, si volle chiamare sua serva. In un mondo che mira solo alla potenza e alla gloria voi pure dichiaratevi servi di Dio, desiderosi di servirlo nei fratelli e di collaborare con la Madre per l'avvento del regno di Dio.

"A Dio per Maria", non esitate a dire poiché, trovando lei, siete sicuramente accanto a me che non posso stare senza quella benedetta creatura, che racchiude in sé tutte le bellezze del creato.

Chiamatela pure coi nomi più delicati, rivolgetevi pure a lei nei vostri bisogni; anche se lei, l'Immacolata, resta una creatura umana, e tra lei e Dio vi è una distanza infinita, ella è potente per grazia e tutto può sul mio cuore.

Figli diletti, la Madre mia vi benedice abbracciandovi ad uno ad uno. Siate buoni, siate contenti di vivere in questa atmosfera di fede e di straordinario, poiché tutto ciò che governa il mondo non si regge se non con lo straordinario.

Vi aspetto sempre a questa scuola con grande amore. La grazia e la pace siano in voi. Benedico la mia effigie di crocifisso: darà il dolore dei peccati a chi lo guarda.


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