La carità cancella una moltitudine di peccati
25 novembre 1971.
Figli miei, un mese solo vi separa da quella solennità che ricorda la mia nascita nel tempo come uomo ed Io vorrei invitarvi a prepararvi con il massimo impegno e con tanto fervore. Dovrete ricordare una triplice nascita. La mia nascita da Maria Vergine nella grotta di Betlemme. La mia venuta nel vostro cuore per cui ancora, come la mia Mamma, potrete dire di avermi dato i natali, e la venuta alla fine del mondo quando una nuova vita segnerà per voi l'inizio di quella gioia infinita a cui è e sarà unita la mia glorificazione. Figli, è un mese che voi dovrete trascorrere in compagnia della mia dolcissima Genitrice, cercando di riprodurre in voi i suoi affetti infuocati d'amore, uniti a sentimenti della più perfetta umiltà. Voglio ripetervi l'invito che già Giovanni Battista faceva a coloro che l'andavano ad ascoltare nel deserto: «Si abbassino i colli e si riempiano le valli». Togliete, figli, dalla vostra mente e dal vostro cuore ogni pensiero di vanagloria o di superbia. Fate che, per mezzo della riflessione e con la luce di cui vi farò dono, possiate scorgere lo stato vero della vostra anima. Quello stato di povertà e di debolezza che vi fa bisognosi di Dio e del suo aiuto ad ogni istante. Voglio chiedervi un impegno giornaliero per migliorare in quella virtù dell'umiltà che vi rende tanto graditi a Dio e piacevoli agli uomini, a cui solo con umiltà potete rivolgervi per conquistarli al mio cuore. Vi dico: siate umili: Io stesso vi ho dato l'esempio. Fate tesoro delle umiliazioni che permetto perché vi possiate esercitare e proseguire in questa virtù. Amate l'umiltà come la base, il fondamento della vostra santità, come l'impalcatura sulla quale potete costruire e completare quella costruzione mirabile che è la vostra vita spirituale. Siate amanti del nascondimento e date voce alle vostre opere solo perché, conoscendole, gli uomini lodino Dio loro Autore. Benedite e ringraziate il Signore con vero senso di riconoscenza, ben sapendo che nulla di valevole per la vita eterna potreste fare, se Io non vi aiutassi. Vi ho fatto l'invito di riempire le valli. Le vostre manchevolezze e la vostra incapacità scavano delle lacune in voi che potete riempire con le opere di bontà e di carità. Ad ogni mancanza in cui vi accorgete di esser caduti fate una riparazione, riempite il vuoto con un atto d'amore, con un atto di bontà verso il prossimo. La carità ripara, cancella anche la moltitudine di peccati; per cui vi assicuro che persone, che hanno trascorso la vita assai male, ottennero ed ottengono il dono della salvezza solo perché non hanno lasciato mancare nella loro vita quelle opere buone a sollievo dei malati, dei poveri e degli indigenti, per cui ebbero misericordia. La vostra preparazione al Natale deve essere una cosa minuziosa, seguita momento per momento; per questo motivo ogni giorno farete un breve esame di coscienza, a conclusione del quale vorrei che voi poteste dire: «Oggi ho abbassato i colli e ho riempito le valli». Sarà questa la migliore preparazione alla comunione natalizia. In un incontro d'amore un cuore reso splendente dalle opere è la migliore dimora per il vostro Re. Vado tante volte, anche giornalmente, in cuori freddi, ricchi solo di propositi o forse anche spogli di quelli e mi trovo a disagio. Se un cuore è ben disposto, non chiedo parole, ma fatti. Se c'è questa disposizione di sincerità e d'amore, Io dono tutto. Il dono di Dio alle anime è infinito: occorre riceverlo con le disposizioni adatte, figli. Questo desidero e voglio da voi. Se per tanto tempo la negligenza ha reso infruttuose le vostre comunioni, quella natalizia stabilirà un punto di partenza. Figli, io ritornerò sopra le nubi perché sia glorificato il Figlio di Dio e tutti coloro che partecipano alla Redenzione con il proprio contributo di sofferenza possano, in Lui e con Lui, ricevere gloria, ricompensa e riconoscimento universale. Anche a questo incontro vi dovete preparare. Il giorno e l'ora di questo grande incontro è nascosto agli uomini e anche agli Angeli; ma ogni giorno che passa è un avvicinarsi ad esso. Fate che quello sia per voi un giorno luminoso. Cacciate fin d'ora le tenebre del dubbio. Sia la vostra fede semplice e bella. Vivete così come vive l'uomo giusto. Vivete di fede alla presenza del Signore che tutto vede di voi: i pensieri più reconditi, le azioni più nascoste. Vigilate su tutto e sappiate di aver sempre al fianco e di esser come immersi in Colui che di tutto vi dovrà giudicare. Se la vostra vita sarà condotta in modo che tutti ne possano essere edificati, se non vi dovrete avvilire per essere dei cristiani che non vivono la legge dell'amore, neppure Io, il vostro Gesù, vi dovrò essere Giudice severo. Con questi pensieri vi avvicinerete a Me Bambino ed io riverserò nel vostro cuore le più belle consolazioni. Ed ora vi benedico tutti, figli miei. C'è chi dice che il mondo è tutto un abisso di male; c'è chi essendo più ottimista dice che il male è poco e che il bene è molto. Non hanno ragione né gli uni né gli altri. Sappiate che il male che ferisce il Cuore di Dio è sempre grande, ma che voi non siete soli a ripararlo. La riparazione è fatta dal Figlio di Dio stesso a cui voi unite la vostra che diventa pure di valore infinito. Di questa riparazione Io vi ringrazio, e v'invito a parlare il meno possibile del male che succede nel mondo, poiché anche al solo nominarlo si infetta l'aria. Parlate sempre del bene che si fa e che si vorrebbe fare, perché tutti si sentano animati ad imitarvi ed il bene si diffonda. Vi benedico ancora, figli, nel nome di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

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