Alcuni insegnamenti per la vita pratica

 


12 settembre 1971.

Figli miei, eccomi qui a mantenere la mia promessa. Vi voglio accennare in questo momento ad alcune frasi del Vangelo, che possono essere di vostra utilità. Vi è stato detto: “Non può un cieco guidare un altro cieco”. Il mondo è pieno di ciechi che rifiutano di essere guidati, ed è per questo che vanno incontro a molti pericoli. La luce viene dall’alto, ma molti figli si vogliono fabbricare una luce propria, che li potrà forse abbagliare, facendoli peccare di presunzione, ma non illuminare. Voi venite qui ad attingere alla fonte. Vi è una sorgente grande, a cui tutti i cristiani possono attingere acqua pura: è il Vangelo, preso nel vero senso, senza manomissioni, senza false interpretazioni ed accomodamenti. Non tutti però leggono il Vangelo, non tutti attingono acqua e luce. È per questo che la bontà di Dio permette questo divulgarsi della divina Parola in un modo diverso dal solito. Tutti possono imparare. Anche coloro che non sanno leggere possono ascoltare, imparare e praticare. Vi sono sempre coloro che fanno come chi mi ascoltava senza sentire, o come chi sentiva, ma la parola fuggiva dalle sue orecchie e dalla sua mente. Anche oggi si moltiplicano coloro che pur udendo sono sordi, ma voi no. La vostra assiduità e la vostra ansia di avere la mia parola fanno sì che voi possiate essere veramente luce per chi vi vive accanto. Voi dunque potrete essere guida, perché la strada che state percorrendo è la mia, è quella che io ho percorso e sulla quale ho invitato anche voi. Non camminate senza conoscere la meta! Avete le idee ben chiare: sapete che per seguirmi e per portare altri con voi, dovrete addossarvi la croce. Figli, è una gran cosa il poter vedere. Per voi gli occhi sono gli organi più importanti del vostro corpo, ed io convengo che la loro importanza è grande. Chi vede, può dire di vivere. La cecità è come una morte apparente. Chi non vede, è come se vivesse in una tomba. La vista degli occhi vi rallegra, ma sapeste quanto vale la luce dell’anima! Chi ha questa luce non ha bisogno di grandi cose, deve solo seguire ciò che gli viene attraverso questa luce, che viene da Dio. Quando un’anima vede interiormente, si sente vicina a Dio, che le svela i suoi segreti. La scienza umana gonfia, ma la scienza divina rende trasparenti e chiare le verità più profonde, e tutto diventa semplice. È come se la luce del sole che potrebbe abbagliarvi, venisse a voi attraverso un vetro speciale che, pur mostrandovi del sole tutta la bellezza, ve ne attutisce lo splendore e lo mette a contatto con il vostro occhio, che non ne subisce danno. Invocate sempre, figli miei, questa luce divina che potete chiamare sapienza, perché possiate, dopo essere stati alunni docili, essere maestri semplici anche per gli altri. Vi voglio accennare ora un’altra frase tanto importante da ricordare nella vostra vita pratica: nessuno al mondo è così perfetto da non aver bisogno di alcuno, e nessuno è così cattivo da non avere nulla da insegnare o da dare. Basandovi su questo insegnamento, rimanete tutti sullo stesso piano, aiutandovi a vicenda, consigliandovi l’un l’altro, senza presunzione e senza vanagloria. Sappiate prendere con cuore aperto ciò che vi si dona, e date generosamente a chiunque ha bisogno, senza lesinare, senza rimpiangere subito dopo ciò che avete fatto prima, poiché questo vi toglie il merito e vi annulla quel bene che, forse, inizialmente avete fatto con tanto amore. Così, nell’aiuto vicendevole, farete regnare la carità, farete regnare Dio, che è amore. Ora, figli miei, a ciascuno vorrei rivolgere la mia parola. Vorrei dire a quelle mamme che piangono sui loro figli: Coraggio! Non ho risuscitato Lazzaro, sepolto già da quattro giorni? Non ho risuscitato la figlia di Giairo e il figlio della vedova di Naim, e risanato e guarito molti altri? Perché non potrei guarire nell’anima quei figli, come ho guarito i corpi di molti? Abbiate fiducia! Vi potrei chiamare tutti per nome e dire a ciascuno la soluzione del suo problema. Voglio solo un po’ di pazienza. È forse la prima volta che in casa vostra vedete delle cose gravi risolversi in un istante? Se vi affidate con fiducia alla mia Mamma e a me, vi assicuro che tutto andrà bene. A coloro che sono preoccupati per la loro sistemazione, io ricordo quanto è necessario avere fiducia. I giovani moderni vogliono sentire anzitutto l’attrattiva dei sensi, dimenticando che il matrimonio è il compiere la volontà di Dio nell’adempimento di quei doveri in cui i sensi hanno la loro parte, ma che sono così alti che vanno compiuti in unione con Dio stesso. Abbiate perciò pazienza e non rammaricatevi se non riuscite al momento ad incontrare l’anima gemella, che vi conosca e vi ami, disposta a sacrificarsi per voi. Abbiate fede! Le brave figlie e i bravi giovani sono come quelle violette profumate che si stentano a scoprire, e che potrete cogliere quando avrete sentito il loro profumo. Il matrimonio, così sciupato in questi giorni, così bistrattato, così male vissuto, dovrebbe essere il Sacramento che, attuato nell’amore umano, benedetto e ricoperto dal soffio dell’amore divino, porta tanta felicità. Dovrebbe perciò essere preparato nella purezza e nella gioia del sacrificio. Purtroppo non è così, ed è per questo che così numerosi sono i fallimenti. A tutti coloro che sono preoccupati da cose umane e materiali, dico: Figli, abbiate fiducia nella provvidenza di Dio, che veglia su di voi. Non a caso vi è stato detto che il Padre conosce anche il numero dei capelli del vostro capo. Non dimenticate che dovete cercare prima gli interessi del Padre vostro e poi tutto il resto. Ricordate che il Signore, che veste i gigli del campo e che nutre i pesci e gli uccelli, non può lasciar mancare la provvidenza ai suoi figli, che ama d’infinito amore. A tutti coloro che, pur essendo desiderosi di accontentare il proprio prossimo, non vi riescono per le incomprensioni, i malintesi e la poca buona volontà degli altri, dico: State tranquilli. Quando da parte vostra avete fatto tutto il possibile, non perdete la pace. Sarete consolati, ma vi prego, non perdete la pace. La vostra serenità sarà l’arma con la quale vincerete ogni battaglia. A quelle persone che sentono in cuor loro desideri di bene che vorrebbero attuare su ampia scala, il mio ringraziamento e la mia approvazione. Vi aiuterò in tutto e vi renderò contenti del bene fatto, perché ogni cosa buona che voi fate a favore di chiunque, ritengo che sia fatta a me. Tra poco l’aurora tingerà di rosa l’orizzonte e vi segnerà l’inizio di una nuova giornata, che io benedico; ma fate che questa giornata segni l’inizio di un nuovo anno, fate che segni l’inizio di una nuova vita spesa tutta per la gloria di Dio e per il bene delle anime. A tutti, con una benedizione ampia, assicuro grazie particolari e non comuni.

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