Cammino con gli uomini

 


13 giugno 1974

Figli diletti, eccomi qui in un incontro d'amore. Sono Gesù di Nazareth, vostro salvatore. Sono qui per aprire il vostro cuore alle grandi speranze della vita eterna. Sono qui per celebrare con voi quel Sacramento che è mezzo e pegno di salvezza.

Anche se vi sono molte persone che non credono ai miracoli da Me operati in vita, né a quelli che da allora si sono avuti e in avvenire si avranno, esiste un miracolo che si ripete ogni giorno al comando di un uomo, scelto da Dio per rinnovare e prolungare nel tempo il mistero della mia Passione e Morte. È il sacerdote che, ripetendo le parole che Io dissi nell'ultima Cena, trasforma poco pane e poco vino nel Corpo e Sangue mio.

È ancora il sacerdote che con le stesse parole opera la moltiplicazione di quel pane spirituale che serve a dar forza alle anime, trasformando centinaia di ostie nel mio Corpo e nel mio Sangue, così da poter nutrire tutti i miei figli.

Grandezza di questo miracolo d'amore!

Un giorno che una folla immensa mi seguiva, digiuna, ansiosa solo di sentire la mia Parola, temetti che nel tornare a casa, potesse venir meno per strada. Fu allora che moltiplicai cinque pani e due pesci e feci sì che bastassero per tutti. Erano cinquemila gli uomini, senza contare le donne ed i fanciulli. Tutti mangiarono a sazietà e si avanzarono dodici ceste di frammenti. Dopo questo miracolo, quei figli non mi avrebbero più abbandonato, anzi mi volevano fare loro re.

Ebbene, lungo i secoli Io vado rinnovando questo miracolo e nutro della mia Carne e del mio Sangue le anime. E voi credereste? Se ne sminuisce il significato, lo si reputa un semplice ricordo, non si crede al miracolo e si lasciano i tabernacoli abbandonati e le chiese deserte.

Poveri figli! Sanno apprezzare doni insignificanti e non capiscono che dall'Eucaristia viene la vita e la salvezza.

Il sole, che al mattino si leva ad illuminare la terra, è un nulla in confronto al Sole divino che illumina, riscalda e feconda le anime. L'Eucaristia, infatti, mette le anime a contatto con Dio. Dio è fornace d'amore ardente e chi si comunica bene non può rimanere per lungo tempo freddo e indifferente alle cose del Cielo.

Vi è stato detto: «Beati i puri di cuore perché vedranno Dio».

La purezza di cuore è la nota caratteristica di chi desidera cibarsi delle mie Carni e ad essa consegue quella luce interiore che fa veder chiaro.

Accostatevi dunque, con intensità e con purezza di mente e di cuore, alla Comunione quotidiana e avrete tanta luce da confondere i sapienti della terra. Se davvero si credesse alla realtà della mia presenza nel tabernacolo, le chiese rigurgiterebbero di fedeli desiderosi di sentire gli effetti di quel Sole divino.

Non si crede, non si ama e si trascura un mezzo vitale per rendere feconda la vita cristiana di opere buone.

Io sono nel mondo, cammino con gli uomini, vivo con ciascuno di voi che vuol essere Chiesa vivente.

La mia presenza umana e divina rallegra il paradiso, ma dovrebbe rallegrare anche ogni cuore, poiché in ogni Ostia consacrata sono presente. La mia presenza eucaristica, voluta sotto la specie di molti grani di frumento macinato e sotto la specie di vino prodotto da molti acini d'uva spremuti, è l'espressione di un mio desiderio. La vostra comunione con Me non è perfetta se non vivete in perfetta carità col vostro prossimo. Non può essere feconda di bene un'opera a cui manca il calore che deve unire fra loro i cuori.

Vi ho detto: «Quando due o più persone sono unite nel mio nome Io sono con loro». L'unione però suppone la carità, che è il calore divino che mi fa vivere in mezzo a voi.

Non è l'unione dei corpi, delle voci, delle intenzioni, che fa un'unità perfetta, ma è Dio che, vivendo nelle vostre anime, v'illumina, vi riscalda e si comunica come un fuoco d'amore a tutta la comunità.

Solo così si vede Gesù presente nel prossimo e si gode di aiutarlo e di servirlo per vederlo felice.

Questa festa del Corpo del Signore rinnovi i vostri santi desideri e stabilisca quei legami preziosi fra Me e tutti voi, perché la santità a cui aspirate non sia un'illusione. Essere santi equivale ad essere anime eucaristiche disponibili per tutte quelle opere di bene che Io compii sulla terra e che invitai tutti a compiere. «Andate, istruite, portate ai poveri la buona novella, curate i malati, incoraggiate i deboli, consigliate i dubbiosi e con la vostra preghiera distogliete i peccatori dalla cattiva strada e risanate la società». Ecco, Io vi do questo comando e cammino ed opero con voi sempre.

Figli miei, non rammaricatevi se non vi chiamo tutti per nome, sebbene vi conosca singolarmente e sappia tutto di voi. Io vi amo e vi attendo sempre accanto al tabernacolo e accanto ad ogni anima bisognosa di aiuto. Se date anche un sol bicchiere d'acqua per mio amore a qualcuno, Io lo ricevo. Se donate ad un povero anche solo un indumento, sono là per benedirvi e ricambiarvi l'amore.

Nessuna cosa, anche se piccola, va perduta e il giudizio finale sarà basato anche su questi piccoli gesti. Benedico tutti e ciascuno.

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