Imparate da me il perdono
21 aprile 1974
Figli diletti, sia pace a voi!
Sono Gesù, misericordia infinita, qui in mezzo a voi come già in mezzo agli apostoli dopo la mia risurrezione. Desidero stare con voi. La mia gioia è abitare coi figli degli uomini. Gli angeli mi onorano nell'alto dei Cieli, ma la mia missione salvifica, che mi fece uno di voi, mi fa desiderare sempre, costantemente la vostra compagnia. Ero così simile in tutto agli uomini quando vissi sulla terra che diventava difficile credere che Io fossi il Figlio di Dio. Compivo sì miracoli portentosi e parlavo un linguaggio nuovo, ma difficilmente si capiva l'amore e la bontà, da cui scaturivano.
Mi avevano visto, conosciuto, avevano mangiato con Me, si erano resi conto che ero veritiero; eppure guardate dopo la risurrezione, che pure avevo profetizzata, quanto era ancora incerta la loro fede.
Pietro, vistomi camminare sulle acque e riconosciutomi, mi viene incontro, sì; ma presto la sua fede vien meno ed allora rischia di affogare.
I discepoli di Emmaus, che pure sapevano tutto di Me e mi qualificavano profeta grande in opere ed in parole, eccoli tristi e titubanti, perché Gesù non aveva, secondo loro, mantenuta la parola.
E Tommaso, nonostante sentisse affermare dagli altri apostoli che mi avevano visto, non crede e si ostina a voler la prova; allora lo invito a mettere il dito, la sua mano nelle mie piaghe.
Perché tanta incredulità? Non avevo testimoniato la verità delle mie parole con la santità della vita? Eppure anch'essi, i miei amici, oltre ai miei nemici, non avevano capito nulla di Me. Si erano fabbricati un Gesù secondo il loro tornaconto. Moltiplicare dei pani, ridonare la parola ai muti, l'udito ai sordi e la vista ai ciechi erano per loro fatti inquadrabili in un'ottica umana che mi avrebbero consentito di ristabilire il Regno di Israele con tutta la potenza e lo splendore di Davide e di Salomone. Essi non avevano capito che il Regno che dovevo ricostruire era spirituale: quello delle anime; e che, per farvi parte, dovevano riappacificarsi col Padre e amarsi tutti come fratelli.
Ogni miracolo da Me compiuto in vita doveva significare un dono spirituale, come la risurrezione di Lazzaro stava a significare la mia azione destinata a riportare la vita dove il peccato aveva seminato morte.
Anche ora le cose non sono cambiate. Vi sono molti che mi seguono solo perché aspettano da Me guarigioni, posizioni preminenti, ricchezza e beni materiali.
Ecco perché è grande gioia per Me trovarmi con voi che, se anche mi chiedete qualche bene materiale che vi è necessario, non dimenticate ed anzi mettete al primo posto i beni spirituali. Mi commuovo quando, dimenticando le vostre necessità, mi chiedete fede e amore e, soprattutto, quando mi pregate per tutti.
Figli, sarete esauditi. Non fate però come i bambini capricciosi, che s'impuntano e vogliono essere accontentati in tutto.
Che succede nelle famiglie dove regna ordine e amore? I genitori distribuiscono ai figli, secondo il merito e il bisogno, ciò che è patrimonio comune e tutti godono, perché la giustizia ha il suo trionfo.
Così è nella vostra famiglia spirituale. Tutto viene diretto, misurato e distribuito con equità. Che se poi avvengono cose cattive è perché l'uomo non sa dominare il suo egoismo, non sa rivolgersi a Dio e non sa dare alle cose un giusto valore.
Non vi prometto beni di nessun valore. Vi prometto che, se mi lascerete fare, se avrete perseveranza nella preghiera e cercherete di essere più buoni, avrete la pace dell'anima, sarete contenti anche se non avrete tutto.
Figli, l'amore vuole la prova del sacrificio e questa Io vi ho dato; vuole la donazione ed Io incessantemente mi dono a voi ed ardo dal desiderio di comunicarvi i miei segreti come si fa con gli amici.
Fate così anche voi con Me. A tutto il resto provvedo Io come sempre.
Volete pace in famiglia, lavoro, la soluzione dei vostri problemi, la conversione dei vostri figli? Tutto vi dono, ma esigo da voi una moneta: la vostra fede e la vostra bontà.
Che se poi volete la certezza di essere nella mia volontà, fate che il vostro legame con Me diventi un vero impegno di fedeltà. Siate per me fratelli, sorelle, mamme, spose. Io agirò per voi: saprò fare il Padre di quei figli che non vi obbediscono mai e saprò richiamare gli erranti.
Ma perché non volete lasciarmi quelle responsabilità che per voi sono troppo gravose? Amatemi, servitemi e servite Me nei vostri cari, anche se siete mal ripagati. Io vi sostituirò. La mia misericordia infinita vuole raggiungere tutte le anime e a voi soprattutto voglio farne dono.
Quando una mamma, un sacerdote, una religiosa, un padre o un figlio mi aprono il loro cuore per accogliermi, Io li rendo potenti in opere ed in parole e dono ad essi l'efficacia dell'azione, perché il mio Regno si diffonda.
Amatevi, figli, imparate da me nel perdonare a tutti. La legge mosaica, che permetteva di rendere male per male, è stata perfezionata; e chi non ama è nella morte. Amate tutti, amici e nemici, chi vi fa del bene e chi vi perseguita. Da questo dono d'amore fatto nel mio nome si conoscerà che siete miei seguaci e vi verrà il dono della pace che supera ogni altro bene materiale.
Sarete esauditi, ve lo prometto. Ma fatemi conoscere. Dite a tutti che il Padre è ansioso di riabbracciare coloro che l'hanno abbandonato.
Figli, salvate con l'amore reciproco la famiglia che è minacciata alla base. Pregate, agite e diffondete la mia Parola dovunque. Quel perdono che voi desiderate ve lo dono in abbondanza. Sappiate però mantenervi in grazia.
Molti dei vostri cari da questa vostra preghiera sono stati liberati dalle pene del purgatorio e saranno vostri protettori nel Cielo.
Nel nome della Santissima Trinità e di Maria, mia diletta Madre, vi benedico tutti e mando su voi una grande abbondanza di grazie.
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