La fede è luce che rischiara.
22 novembre 1973.
Figli diletti, sia pace a voi ed ogni bene! Sono Gesù di misericordia e d'amore infinito e non ho altro desiderio che estendere la mia misericordia a tutti gli uomini. Purtroppo, molti la rifiutano e preferiscono vivere in peccato, imprecando contro Dio che ritengono ingiusto, o negandone l'esistenza.
Ma vi sono molti, anche fra coloro da Me beneficati, che mettono in dubbio il mio amore, la mia bontà e la mia misericordia, così da temermi più che amarmi.
La disperazione della salute eterna è una tentazione che trova sempre più chi l'asseconda: si perde in tal modo la pace e s'intralcia l'opera dello Spirito Santo nell'anima.
Figli, se è un grande difetto quello di pensare che non sono necessarie né preghiere né opere per salvarsi, il disperare della salute eterna non è meno grave, tanto da mettere seriamente in dubbio la vostra salvezza. Io desidero che voi possediate quell'equilibrio spirituale, per cui vi possiate comportare veramente con giustizia di fronte a Dio e al prossimo.
Dio, infatti, che cosa esige dagli uomini? Egli conosce le loro debolezze e se a tutti chiede che la sua legge sia osservata, desidera che quando la debolezza o la tentazione inducono al peccato ci si rivolga a Lui, chiedendo perdono.
Vi sono bambini che, commesso un malestro, corrono subito dalla madre o dal padre, e si accusano, disposti anche a ricevere un castigo. Che fanno allora i genitori? Volentieri perdonano, commossi da tanta sincerità. Così fa il Signore con chi si umilia dopo aver peccato. Il dichiararsi colpevole e promettere di non più ricadere nella colpa è già mezzo implicito per ottenere il perdono. La Confessione è necessaria perché, con un mezzo umano, ho voluto fosse data la certezza al peccatore di essere rientrato nell'amicizia con Dio.
Figli, la Confessione è una grande ricchezza, che avete a portata di mano. Chi ne usa dà prova di umiltà; e il battersi il petto e l'accusarsi davanti ad un uomo, che in quel momento rappresenta Dio, permette a voi di esercitare la giustizia con Dio e a Lui di usarvi tanta pietà.
Vorrei che ad ogni Confessione portaste le vostre lacrime di pentimento ed Io vi ridonerei l'innocenza battesimale, che vi rende oggetto d'attrazione e di ammirazione agli occhi di Dio.
Insisto nel parlarvi della Confessione in questo periodo di preparazione All'anno Santo, indetto dalla Chiesa per volontà dello Spirito Santo.
Che cosa sarebbe per voi un anno santo, se non vi portasse la sicurezza del perdono delle colpe? La vostra giustificazione sarà, per mezzo mio, attraverso i Sacramenti. Dovete operare in voi una vera trasformazione: il pensiero della misericordia di Dio deve esservi di stimolo non solo a fuggire il peccato, ma anche ad avanzare nella virtù.
Voi chiederete come è possibile crescere nella virtù, mentre il mondo sembra una fucina, dove si va fabbricando continuamente male su male.
Figli, se il mondo, come le cinque vergini stolte, lascia mancare l’olio alla lampada, più che mai voi dovete simboleggiare le vergini sagge che stanno in attesa dello sposo, sempre provviste di olio.
Non fate mai venir meno la fede, virtù teologale, che vi permette di conoscere Dio e di fidarvi di Lui. La fede, figli, è una stella che vi indica la strada, rischiarandola. Alla sua luce, ogni problema diventa facile e trova la sua soluzione. Non per nulla vi ho detto che ne basta un granello per ottenere miracoli.
Quanto più volete essere illuminati ed aiutati, tanto più dovete cercare di aumentare questa fede. Come un ginnasta aumenta con l'esercizio l'abilità e la forza, così anche la fede si aumenta gradatamente, esercitandola. Se vi fidate di Me, non vi sarà difficile crescere ogni giorno più nella fede. Più essa sarà grande più reali vedrete le cose di Dio.
Voi sapete che avete vicino un angelo: se ricorrete spesso a lui e, pur non vedendolo, vi sentite da lui guidati, la vostra fede in lui aumenta. Questa è una piccola cosa, ma di tutto il soprannaturale che vi circonda e in cui siete immersi, voi potete fare un esercizio di fede, ed essa aumenterà, fino a farvi godere di un paradiso anticipato.
Così, figli, in mezzo al mondo che si agita nel fango, voi portate la luce che vi viene dall'alto.
Non spaventatevi nel vedere l'opera del maligno in mezzo alle genti. Avete sentito nel Vangelo cosa risposi a coloro che volevano strappare la zizzania che cresceva in mezzo al frumento: "Lasciate che crescano assieme perché, strappando la zizzania, non corriate il rischio di strappare anche il frumento". Che volevo dire con quelle parole? Nel mondo vi sono i buoni e i cattivi: è solo alla fine dei tempi che il Giudizio separerà gli uni dagli altri; intanto, pur combattendo il male nelle sue diverse forme, occorre spirito di sopportazione. Dovete conservarvi buoni, dovete diventare santi nonostante i combattimenti e le lotte della vita.
Il vostro pregare sia accompagnato dal dolore dei peccati e dalla fiducia nella mia misericordia e il vostro esempio e la vostra attività attirino i lontani al bene e servano ad arginare il male.
Ed ora a tutti la mia benedizione! Quante grazie vi voglio fare e non me le chiedete! Guardate il Cielo e chiedetemi tante grazie in ordine alla vita eterna.
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