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Desidero che mi conosciate

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  28 aprile 1977. Figli diletti, sono qui con voi. Sono Gesù di misericordia infinita. Amo rivolgervi la mia parola perché vi sia di aiuto a conoscermi sempre meglio. A chi durante la mia vita mortale mi diceva: «Maestro, mostraci il Padre», io replicavo: «Chi vede me, vede il Padre mio, poiché io e il Padre siamo una cosa sola». Facendomi conoscere da voi, vi faccio conoscere nello stesso tempo il Padre e questa conoscenza fa sorgere in voi l'esigenza di amare insieme me e lui. Desidero che mi conosciate come Figlio di Dio, perciò eterno, onnipotente, immenso, infinito, in tutti gli attributi che fanno parte della mia persona divina. Ma desidero anche farmi conoscere come uomo, come vostro fratello, perché possiate trovare in me il modello da seguire, la strada da percorrere, la verità da raggiungere, così da poter vivere la mia stessa vita. Se guardate al breve periodo della mia esistenza terrena, vedrete riprodotte in me tutte le vostre situazioni dolorose, e sapr...

Efficacia della preghiera con Maria

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  20 gennaio 1974. Sia pace a voi, figli, grazia e ogni bene! Sono Gesù, vostro divin Maestro. Sono qui come già alle nozze di Cana, per allietare i vostri cuori e comunicarvi quel fuoco divino che dà impulso all'azione e che vi porta a donare ai fratelli, con la stessa generosità ed abbondanza con cui ricevete i doni del Cielo. Che bello vedervi uniti, sereni e fiduciosi levarvi come una voce sola verso il Cielo per chiedere misericordia per tutti! Davvero, se in ogni parrocchia, in ogni paese, vi fosse un'oasi come questa, si risanerebbe presto la società. Figli, vi ho parlato delle nozze di Cana, perché desidero farvi riflettere sulla importanza della preghiera fatta in unione a Maria, prendendo Lei per maestra e consigliera e affidando a Lei i più delicati incarichi d'intercessione. Fu anche per la potenza della sua preghiera che si compirono i giorni della Redenzione. Ella, l'Immacolata, la novella Eva, così si rivolgeva al Padre: «Manda il tuo Figlio, per...

Il battesimo vi impegna

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  13 gennaio 1974. Figli diletti, sia pace a voi e grazia ed ogni bene! Sono il vostro Gesù, Figlio di Dio, fatto uomo per amore, fatto uno di voi per presentarmi al Padre in riparazione dei peccati dell'umanità. Ricordandovi oggi il battesimo che mi somministrò Giovanni nelle acque del Giordano, voglio ricordarvi anche quello che voi tutti avete ricevuto e i doveri verso Dio ed il prossimo che esso comporta. Giovanni battezzava con acqua e Io, venuto non a distruggere la legge ma a perfezionarla, ho voluto ricevere questo battesimo che significava purificazione. Giovanni predicava la penitenza e Io, che ad essa desideravo invitare gli uomini, ne ho voluto dare anche l'esempio. Il Padre gradì l'umiliazione, con cui sceglievo di pormi nel numero dei peccatori bisognosi di purificarsi, e si degnò di onorare la mia figliolanza divina. Lo Spirito Santo scese sul mio capo a significare che l'amore di Dio era guida di ogni mia azione e la mia santità rifulse allora pi...

Chi non ama è nella morte

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  4 novembre 1973. Figli diletti, sia pace a voi! Siano ripieni i vostri cuori di grazia e di gioia, come lo furono quelli dei due discepoli di Emmaus che, incontrandomi nel cammino, mi vollero con loro a mensa. Sono Gesù, vostro divin Maestro. La lezione che vi voglio impartire sia per voi come un prezioso alimento, che vi sostiene nel viaggio e vi dà forza. Voglio parlarvi dell'amore. Sapeste come desidero siano santificati questa parola, così sciupata, e questo sentimento, così spesso confuso con la passione! L'Amore è Dio, che in Me suo divin Figlio, ha preso un aspetto, una figura umana. L'amore è vita e dall'amore creatore è venuto il mondo. Dio è Amore e vuole comunicare ai suoi figli il suo desiderio d'amore. Dona instancabilmente amore alle sue creature e desidera che, come riverbero, si elevi incessantemente, da parte di esse, un atto d'amore continuo. Sapendo però quanto l'uomo è facile a dimenticare i benefici che riceve, Dio ha volu...

Il valore dell'obbedienza

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  18 ottobre 1973. Figli diletti, sia pace a voi, grazia ed ogni bene. Vorrei oggi farvi riflettere sulla mia fanciullezza affinché voi, facendo tesoro degli insegnamenti che da essa vi vengono, possiate progredire sempre più nella vostra vita spirituale. Si dice che un bambino è buono se è obbediente e sincero. Sono due virtù che desidero tanto vedere praticate da voi. Esse distinguono l'uomo dal demonio. Il peccato di disobbedienza fu infatti quello che cambiò gli angeli in demoni e che contribuì a rovinare i vostri progenitori. Anche la mancanza di sincerità è caratteristica particolare del demonio, che non per nulla è chiamato padre della menzogna. Da questi due difetti, la disobbedienza e la menzogna, vi dovete guardare sempre, se volete essere considerati dal Padre come quei fanciulli ai quali appartiene il regno dei cieli. A chi dovrete obbedire? Osservate il mio comportamento e fate come ho fatto Io. Figlio di Dio, scesi dal Padre, facendomi uomo. Non venne meno...

Ciascuno è responsabile della salvezza del suo prossimo

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  13 settembre 1973. Figli, sono il buon Pastore presente in mezzo a voi. Voi siete le mie pecorelle, di cui conosco la voce, il nome, tutto. Siete qui nella mia casa: casa d'orazione. Mi svelo a voi, perché mi conosciate sempre meglio e, conoscendomi, mi amiate. Quando ci si ama davvero, si cammina sulla stessa strada e i sacrifici e le difficoltà non pesano più. Vi parlo, qualche volta, dei miei attributi, specie della mia bontà. Ma vi esprimo e vi faccio comprendere anche i miei desideri, perché voglio che siano pure i vostri. Anche durante la mia vita mortale ho espresso il mio anelito in alcune frasi che volevo scolpite nel cuore dei miei seguaci: "Ho altre pecorelle che non sono di questo ovile". Basterebbe questa per farvi capire quanto mi stanno a cuore i lontani, che sono essi pure miei figli. Ma in modo ancora più convincente, ho dato voce, dall'alto della croce, a questo mio desiderio: "Ho sete" e volevo far capire a tutti che la mia sete d...

Il vizio della superbia

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  Figlia mia diletta, ti parlerò in questo momento di un vizio di cui non va esente nemmeno l’anima che mi segue. È una certa presunzione di sé e un modo errato di concepire i doni di Dio! Intendo parlare del vizio della superbia. Preferirei parlarti dell’umiltà, virtù tanto a me cara; ma, per parlarti di essa, ti devo mostrare quanto è brutto il vizio che le si oppone. Dirti quanto è brutto questo vizio non è tanto semplice. È un vizio della mente: ma è talmente grande e subdola la sua malizia che molto difficilmente lo puoi scoprire. I primi esseri superbi che, precipitati nell’inferno, non cedettero minimamente nella loro superbia, furono gli angeli che si ribellarono a Dio. Dio li aveva creati bellissimi e intelligentissimi: erano doni eccezionali, ma puramente doni. Ma essi non li vollero riconoscere come tali, ma come ricchezza propria che avrebbe dovuto uguagliarli a Dio. Michele si oppose a questi spiriti, che usurpavano i diritti e la gloria di Dio, e li cacciò dal Paradi...