Maria, ancora di salvezza
3 Dicembre 1975
Figli diletti, sia pace a voi! Sono Gesù, Figlio di Dio e di Maria, presente in mezzo a voi.
Vorrei delinearvi a larghi tratti la bellezza della Madre mia. Vorrei mostrarvi la sua grandezza da quando uscì dalle mani di Dio e vorrei, dopo avervi parlato di Lei, che voi aumentaste verso di Lei l'amore e la fiducia, così da costringerla ad ottenervi dei veri miracoli. Qual è quel figlio ben nato che non vorrebbe cantare in versi la bontà e la santità della propria genitrice? Io ve la mostro dunque così.
Quando nel Paradiso terrestre entrò col demonio il peccato, Dio fece apparire come uno spiraglio di luce. Attraverso ad esso, ecco apparire una donna meravigliosa che al serpente avrebbe schiacciato il capo. Era una luce, la sua persona, che si proiettava sul mondo. Ella, che avrebbe quale corredentrice aiutato me a salvare il genere umano, si profilava all'orizzonte come l'aurora che precede il sole.
Così, lungo i secoli, donne di bellezza eccezionale, di bontà, di castità eccezionale e di senso materno spiccato la rappresentarono come a farne prefigurare la sua grandezza. Così, la bella Ester, che salva il popolo dallo sterminio presentandosi al re, Rachele la buona, Giuditta la forte, che tagliò il capo ad Oloferne, la casta Susanna e Rebecca che presenta ad Isacco il figlio Giacobbe rivestito dagli abiti di Esaù. È tutto un susseguirsi di immagini preziose che valgono a tener viva nella mente la promessa fatta da Dio al suo popolo.
Poi, nella pienezza dei tempi, venne alla luce la più santa bambina che mai fosse esistita, ripiena di grazia e con scienza infusa. Così, quando l'angelo del Signore le annunciò il grande evento, poteva chiamarla "piena di grazia". Più tardi Elisabetta la dichiarerà benedetta fra tutte le donne, anche se Simeone potrà per ispirazione dire che una spada le trafiggerà il cuore. I due estremi di santità e di dolore nella Madre mia si combaciano: tanto grande la sua santità ed altrettanto grande il mare di dolore a cui con piena sua volontà si sottopose.
Così madre, sposa, regina e figlia purissima, ella guarda gli uomini che Dio le ha affidati e che costituiscono la sua grande eredità. Ella, che non conobbe colpa, si fa tutta a tutti, perché, risanati nello spirito, possano provare la gioia di riavere quella paternità divina perduta col peccato.
Con la sua soavità vince la ribellione dei peccatori. Con il profumo delle sue virtù chiama al suo seguito le anime, le eleva e le perfeziona. Con la sua immacolatezza si presenta momento per momento al Padre e lo prega stendendo il suo manto pieno di misericordia sul mondo, perché ancora e sempre abbia pietà di tutti. La sua forza è il suo candore.
Ben giustamente la Chiesa proclamò dogma di fede la sua immacolata concezione prima che a Lourdes la Vergine confermasse questo dogma che è verità di fede.
In lei e per lei ogni creatura può sperare grazie e favori e può chiedere venia quando il male dilaga come una forza dominata dal principe delle tenebre. Ora è il tempo in cui l'opera della Madre mia è resa indispensabile. Quando non si ha più nessun limite nel peccare, quando l'eresia e l'errore vengono scambiate come verità, quando la terribile guerra degli uomini contro la Chiesa tenta di scardinare fin dalla base ciò che in lei vi è di più sacro, si può ben dire che è l'ora di Maria.
Ella è l'ancora di salvezza a cui potete e dovete attaccarvi. È una come voi, è sorella vostra, ma il suo ruolo la rende accetta perché quella luce che fin dall'inizio del mondo si proiettò sul mondo a mezzo suo ora più che mai è vivida e sacra.
Ella è in paradiso e fa gioire con la sua presenza angeli e santi, ma non trascura nessuno e quel serpente che spadroneggia inorridisce e trema al solo pronunciare del suo nome.
Maria fu l'aurora ed è la stella che addita il porto. Chi ama ed onora lei ama ed onora il figlio suo.
Che il protestantesimo abbia rifiutato Maria era logico, poiché ella è maestra e non poteva certamente stare l'errore con la verità; ma che i cattolici la rifiutino fingendo un falso amore a me, oh, questo è doloroso perché addolorano me e lei. Il segno del crescere nella fede e nel fervore della vita cristiana è stato sempre indicato dall'amore che ha fatto ricorrere i miei figli alla più tenera tra le madri.
Anche nella vita privata di ciascun'anima, il termometro che segna un progresso e la vittoria del bene sul male è dato dall'aumento di devozione verso l'Immacolata, che genera in tutti un miglioramento.
A questo io vi richiamo e, mentre v'invito a grande santità e perfezione, non posso che dirvi che senza l'aiuto di Maria è ben difficile raggiungere la perfezione.
Amatela questa creatura privilegiata: "ab eterno" è stata scelta e vi ama. Io entrai nel mondo a mezzo suo e chi vuol amare me e seguire me trova una copia perfetta in lei e un cammino più facile da seguire.
Figlioli, vi benedico tutti ad uno ad uno. La festa dell'Immacolata segni l'inizio di un miglioramento spirituale e di un progresso meraviglioso che vi porti a vivere il vostro cristianesimo come vera testimonianza e ad essere della Chiesa pietre viventi.
Alle religiose presenti il mio augurio. Rinnoverete il vostro voto di castità che vi unirà più intimamente alla Mamma ed a me. Sia veramente Regina dei vostri cuori e il suo regno sia un auspicio di quella beatitudine a cui siete chiamate.
L'Immacolata vigili sulla gioventù del vostro paese ed ottenga l'umiltà di mente e di cuore perché possa mantenere quella purezza che è per essa la perla più preziosa.
Grazie, figli, avete pregato bene. Vi amo e vi prometto aiuti materiali e spirituali.
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